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i martedì critici – FELICE LEVINI

FELICE LEVINI

10 aprile 2012, ore 19.00

Auditorium di Mecenate, Roma

a cura di Alberto Dambruoso e Marco Tonelli

con la collaborazione di Sara De Chiara

 

Ospite del terzo appuntamento dei Martedì Critici all’Auditorium di Mecenate è Felice Levini.

Nato a Roma nel 1956, dove tuttora risiede, Levini è un artista poliedrico: dall’esordio nel 1978 a oggi si è confrontato con vari mezzi artistici, alternando la bidimensionalità del disegno o del dipinto alla tridimensionalità dell’ installazione o della performance, di cui lui stesso è protagonista. Attraverso un processo di distillazione, l’artista estrapola dall’ambito letterario, naturale, artistico, mitologico, ma anche pubblicitario, alcune immagini che egli sintetizza e assottiglia, finché esse non raggiungono l’immediatezza comunicativa delle icone, grazie all’esattezza grafica e alla condensazione nel segno dell’immaginazione. Le figure a volte campeggiano su una superficie vuota, a volte si inseriscono in un pattern decorativo che ricorda il gusto barocco per la proliferazione, riproducendo con ritmo elegante l’andamento discreto del linguaggio dei pixel. Le figure sono investite di nuovi significati grazie a un montaggio che rivela per contrasto rapporti inediti tra le cose: il carattere elementare dell’archetipo viene nascosto nella complessità di ricercati intrecci di figure, o un aggetto inaspettato rompe improvvisamente la piatta superficie della tela aprendo nuove prospettive. Lo stesso carattere spiazzante è conferito alle parole, gli aforismi che fanno da contrappunto alle sofisticate associazioni di immagini e che cercano di sviare ogni linea interpretativa univoca, stravolgendo l’ordine della visione delle cose.

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I Martedì Critici – Renato Barilli

Renato Barilli
26 marzo 2019 ore 19.00
Visionarea Art Space
a cura di Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti

Martedì 26 marzo ha avuto luogo l’ottavo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al decimo anno di attività.
Tale format si colloca nel più ampio progetto Visionarea Art Space, incubatore di idee che propone e promuove progetti di artisti contemporanei nazionali e internazionali, e che si avvale fin dalla prima edizione del fondamentale sostegno del Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele e della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale di cui il Prof. Emanuele è il Presidente.
La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diverse sedi, a cominciare dal Visionarea Art Space di Roma.
Il tema comune del primo ciclo di incontri stagionali sarà “il Mediterraneo”, simbolo di culture antiche e moderne, luogo di incontri e scambi, spazio di conquiste, scoperte e conoscenza. Un Mare attorno al quale sono nate e cresciute alcune tra le più importanti civiltà dell’occidente e dell’oriente di questa parte di mondo, e si sono sviluppate le caratteristiche, uniche e peculiari, delle popolazioni che l’hanno vissuto e navigato. Maestri di chiara fama ed emergenti dal riconosciuto valore professionale saranno invitati presso il Visionarea Art Space per discutere della propria arte, di significati e poetiche, ma anche di una cultura comune, quella di area mediterranea appunto, che ha influenzato e caratterizzato nei secoli la produzione artistica e culturale delle nostre terre.

Ospite dell’ottavo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici» sarà Renato Barilli (Bologna, 1935).
Renato Barilli, critico, storico della letteratura e dell’arte, nel 1970 inizia la sua carriera accademica presso l’Università di Bologna, insegnando prima Estetica e poi, dal 1972, Storia dell’Arte Contemporanea.
Dal 1980, è stato professore ordinario di Fenomenologia degli Stili presso il DAMS – Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, dove ha diretto il Dipartimento di Arti Visive. Dal 2011, è Professore emerito presso l’Università di Bologna. Negli anni, si è occupato parimenti di critica d’arte e di critica letteraria, ed è stato organizzatore di molte mostre sull’arte italiana dell’Ottocento e del Novecento.
Ha preso parte alla neoavanguardia degli anni Sessanta, contribuendo a fondare il “Gruppo 63” e diventando, ben presto, per il movimento, una delle principali voci critiche.
A partire dal 1974, ha scoperto e promosso il gruppo di artisti italiani da lui definito “Nuovi-nuovi”, di cui hanno fatto parte, tra gli altri, Luigi Ontani, Salvo, Felice Levini, Giuseppe Salvatori, Marcello Jori.
È stato tra i più importanti studiosi del postmodernismo, pur non condividendone con i manuali la periodizzazione. Barilli è stato infatti tra i principali teorizzatori della sostituzione del termine “contemporaneo”, utilizzato nei principali manuali italiani per indicare l’età che inizia nel 1789, data che segna la fine dell’epoca moderna, con la dicitura di “postmoderno”, termine che avrebbe in sé, e renderebbe pertanto evidente, il rapporto di successione, e anche di opposizione, tra l’una epoca e l’altra. Un’anticipazione del postmoderno di circa due secoli, quindi, fondata sulla convinzione che esista una netta correlazione tra i fatti artistico-letterari e quelli scientifico-tecnologici, e che la vera contemporaneità sia legata alle scoperte in tema di elettro-magnetismo e alla rivoluzione che il concetto stesso di elettricità ha portato nell’arte e nella letteratura. Ne deriva, da questa proposta di periodizzazione, un unico e grande postmodernismo che arriva fino ai nostri giorni, fatto di fasi, correnti e tendenze, sempre rispondenti ai progressi nel campo delle scienze e della tecnologia.
Come studioso dell’arte moderna e contemporanea, Barilli ha approfondito il tema della fruizione delle opere d’arte, sul solco delle proposte avanzate da M. McLuhan, sociologo, filosofo e critico letterario canadese, che analizzò, con un approccio di tipo evolutivo, lo sviluppo delle tecnologie e dei media, la loro influenza sui sistemi di comunicazione e il loro relazionarsi con l’ambiente e con l’utente.
È stato tra i primi in Italia a teorizzare un legame tra arte e tecnologia, a comprendere le potenzialità dell’utilizzo del computer e dell’introduzione dei nuovi media in campo artistico. È stato in prima linea, insieme a Maurizio Calvesi e Tommaso Trini, quando la video arte è apparsa ufficialmente in Italia, nel 1970, nell’ambito della mostra Gennaio ’70. 3° biennale internazionale della giovane pittura. Comportamenti Progetti Mediazioni, al Museo Civico di Bologna. Nel saggio introduttivo alla mostra aveva definito la video arte come la sperimentazione di un mezzo «inedito particolarmente intonato ai caratteri di una ‘civiltà elettronica’ avanzata», avviandosi, già in quegli anni, a diventare uno dei massimi esperti del settore.
Con la capacità di guardare sempre al futuro, al progresso, nel 1977, Barilli ha organizzato la prima Settimana Internazionale della Performance, in un momento storico in cui l’Italia tornava a guardare alla pittura e il gusto oscillava facilmente tra innovazione e ricerca della tradizione.
Nel 2010, Barilli ha affidato le sue memorie a Autoritratto a stampa (Bologna, Lupetti Editore), volume in cui offre al lettore un racconto autobiografico, dettagliato e appassionato, di alcuni dei momenti più significativi dell’arte contemporanea e della critica letteraria dagli anni Cinquanta ad oggi, e alcune tra le più affascinanti vicende, talvolta ancora inedite, verificatesi in Italia e all’estero.
Dal 2012, riprende in mano i pennelli e ricomincia a dipingere. Passione antica, quella della pittura, che aveva portato Renato Barilli a diplomarsi all’Accademia di Belle arti, negli stessi anni in cui frequentava il corso di laurea in Lettere Moderne presso l’Università di Bologna, passione poi abbandonata nel 1962, anno in cui decise di dedicarsi definitivamente alla critica e all’insegnamento. Nel 2018, presso la Permanente di Milano, si è tenuta la mostra Renato Barilli. Visti da vicino, che ha raccolto 70 tempere su carta, tra ritratti di protagonisti del mondo dell’arte, autoritratti e gruppi di famiglia
Nel 2015, Renato Barilli ha fondato il blog www.renatobarilli.it/blog, in cui, con cadenza settimanale, pubblica articoli, recensisce mostre e libri, affronta temi civili e questioni sociali, con tenacia, passione, con sguardo lucido e attento, continua nella sua azione di critico militante.
Renato Barilli è autore di numerosi libri tra cui: Scienza della cultura e fenomenologia degli stili (1982, nuova ed. 2007), L’arte contemporanea (1984, nuova ed. 2005), La neoavanguardia italiana (1995, nuova ed. 2007), L’alba del contemporaneo (1995), Dal Boccaccio al Verga. La narrativa italiana in età moderna (2003), Maniera moderna e Manierismo (2004), Prima e dopo il 2000. La ricerca artistica 1970-2005 (2006), La narrativa europea in età moderna. Da Defoe a Tolstoj (2010), Autoritratto a stampa (2010), La narrativa europea in età contemporanea. Cechov, Joyce, Proust, Woolf, Musil (2014). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Storia dell’arte contemporanea in Italia. Da Canova alle ultime tendenze (2007) e Arte e cultura materiale in Occidente (2011).
È stato organizzatore di molte mostre sull’arte italiana dell’Ottocento e del Novecento, tra le quali si ricordano: Officina Italia (Bologna, Imola, Cesena, Rimini, 1997); Officina Europa (Bologna, Imola, Cesena, Rimini, 1999); Officina America (Bologna, Imola, Cesena, Rimini, 2002); Il nouveau réalisme dal 1970 ad oggi. Omaggio a Pierre Restany (Milano, 2004-2005; 2009) La giovine Italia. Omaggio degli artisti italiani a Giuseppe Mazzini nel bicentenario della nascita (Gambettola – FC, 2006; Bologna, 2007); Nuove-nuove icone per il nostro tempo (Milano, 2008); Siamo sempre Nuovi-nuovi (Firenze, 2009); Enzo Esposito – Anni Ottanta (Pietrasanta, 2009).
Nel 1972, è stato curatore, accanto a Francesco Arcangeli, della sezione “Opera o comportamento” della Biennale di Venezia. Nel 1990, è stato curatore della sezione “All’aperto” della Biennale di Venezia.
Nel 1998 ha vinto il premio “Feronia-Città di Fiano” per la critica militante.
Suoi articoli sono stati pubblicati su diverse testate giornalistiche, tra le quali, Corriere della sera, Il Resto del Carlino, La Stampa, il Giorno, L’Avanti!, L’Unità. Per molti anni è stato rubrichista per l’arte sull'”Espresso”.

Il 21 marzo, presso “ La Nuova Pesa. Centro per l’Arte Contemporanea” di Roma, inaugurerà la mostra Visti da vicino. L’esposizione comprenderà un’ampia selezione di opere della serie dei ritratti, prevalentemente personaggi del mondo dell’arte, esposte, lo scorso novembre, presso il Museo della Permanente di Milano.

 

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I Martedì Critici – Luce Monachesi

Alessandra e Valentina Bonomo
26 febbraio 2019 ore 19.00
Visionarea Art Space
a cura di Alberto Dambruoso e Lorenzo Canova

Martedì 26 febbraio ha avuto luogo il settimo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al nono anno di attività.
Tale format si colloca nel più ampio progetto Visionarea Art Space, incubatore di idee che propone e promuove progetti di artisti contemporanei nazionali e internazionali, e che si avvale fin dalla prima edizione del fondamentale sostegno del Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele e della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale di cui il Prof. Emanuele è il Presidente.
La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diverse sedi, a cominciare dal Visionarea Art Space di Roma.
Il tema comune del primo ciclo di incontri stagionali sarà “il Mediterraneo”, simbolo di culture antiche e moderne, luogo di incontri e scambi, spazio di conquiste, scoperte e conoscenza. Un Mare attorno al quale sono nate e cresciute alcune tra le più importanti civiltà dell’occidente e dell’oriente di questa parte di mondo, e si sono sviluppate le caratteristiche, uniche e peculiari, delle popolazioni che l’hanno vissuto e navigato. Maestri di chiara fama ed emergenti dal riconosciuto valore professionale saranno invitati presso il Visionarea Art Space per discutere della propria arte, di significati e poetiche, ma anche di una cultura comune, quella di area mediterranea appunto, che ha influenzato e caratterizzato nei secoli la produzione artistica e culturale delle nostre terre.

Ospite del settimo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici» sarà Luce Monachesi.

Figlia di Sante Monachesi, pittore, scultore, pensatore e teorizzatore, artista di riconosciuta fama, e di Parisella, valente incisore, Luce Monachesi è cresciuta, sin dalla tenera età, a contatto con il mondo dell’arte e con i tanti artisti che quotidianamente frequentavano la sua casa di San Lorenzo in Lucina. Dopo qualche anno di tranquilla infanzia marchigiana, in compagnia della nonna e della zia paterna, Luce e la sorella Donatella Monachesi vengono catapultate nella frenetica vita familiare romana, fatta di lezioni di storia dell’arte a colazione, pranzi con gli studenti delle Accademie di Belle Arti di tutto il mondo, tavole imbandite per cena, che intrattenevano il padre e gli amici artisti, tra cui Mafai, Trombadori, Donghi, Turcato, Bartolini, Rotella, sempre impegnati in appassionate conversazioni.

Tra Michelangelo e Boccioni, le Madonne di Raffaello, il futurismo, la pittura, la scultura e i movimenti artistici fondati da suo padre nel corso degli anni, Luce Monachesi cresce ereditando la fantasia dalla sua famiglia e la capacità di guardare, comprendere e comunicare il senso della bellezza e della creatività.

Laureandosi in Scienze Politiche, appassionandosi alla letteratura e allo studio delle lingue, Luce Monachesi tenta inizialmente di sfuggire al proprio destino nel mondo dell’arte, ma ben presto, su richiesta del padre, è costretta a fondare, in quegli spazi che erano stati la sede della redazione della rivista “Portonovo”, la Galleria del Cortile. Su quella strada, imboccata dietro il suggerimento paterno, con il compromesso di guardare soltanto ai giovani artisti della sua stessa generazione, Luce Monachesi resterà per il resto della vita, comprendendo il grande privilegio di appartenere al mondo dell’arte. Ancora una volta quel padre gigante, dai grandi baffi, l’aveva guidata nella giusta direzione. Determinata a voler seguire il suo sogno delle lingue e della scrittura, Luce Monachesi continuerà comunque, parallelamente all’attività di gallerista, a lavorare come insegnante di inglese e come giornalista, riuscendo, con tenacia e grande forza di volontà, a portare avanti brillantemente ognuno di questi impegni.

Nel 1966, Luce Monachesi fonda, quindi, la Galleria del Cortile – Archivio Sante Monachesi associazione culturale, per occuparsi di arte contemporanea, per dedicarsi alla valorizzazione di artisti di riconosciuta fama e per sostenere il lavoro di giovani artisti emergenti. Da quel momento in poi, la Galleria rappresenterà per Roma uno spazio di ricerca, un luogo di confronto tra l’arte italiana e quella del resto del mondo.

Espongono in Galleria i maggiori rappresentanti dell’arte concettuale e dell’arte povera: da Alighiero Boetti ad Emilio Prini, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Pistoletto, Vettor Pisani. Tra le mostre più significative si ricordano quelle dedicate a Max Bill, Ryman, Kosuth, Mochetti; tante le mostre collettive con opere di Daniel Buren, Robert Barry, Gilbert & George, Bruce Naumann, Lawrence Weiner, William Wegman, John Baldessari. Tra gli anni ’80 e ’90, la galleria ospita mostre di Luca Patella, Cloti Ricciardi, Felice Levini, Enzo Cucchi, Marlene Dumas, Joseph Beuys.
Nel 1996, in occasione dei trent’anni della Galleria del Cortile, Luce Monachesi presenta la mostra: “Mamma & Papà. Opere di Monachesi e Parisella”, per rendere omaggio ai suoi genitori artisti, con un’esposizione delle sculture in perspex del padre e delle acqueforti della madre.

Nel 2010, la Galleria del Cortile organizza, presso il Museo della Fondazione Roma, la mostra Sante Monachesi (1910-1991), che ripercorre, attraverso una selezione di circa cento opere tra dipinti e sculture, il variegato percorso creativo di Sante Monachesi, mettendo in evidenza i momenti più originali della sua arte e soprattutto la sua attenzione ai materiali frutto delle nuove tecnologie industriali.

Nel 2015, durante l’Anno Internazionale della Luce, iniziativa promossa dalle Nazioni Unite, Luce Monachesi organizza nella Galleria del Cortile la mostra “Illuminare il Pensiero”, invitando ad esporre Giovanni Albanese, Matteo Basilé, Camilla de Martino, Baldo Diodato, Lorenzo Fanfani, Joseph Kosuth, Felice Levini e H.H. Lim.

La galleria si occupa anche di mostre fotografiche, e ospita negli anni, tra gli altri, le opere di Elisabetta Catalano, Gianfranco Gorgoni, Alberto Orsini, Teresa Emanuele, Laurent Elie Badessi.
Nel 2017, Luce Monachesi presenta “Uomini ‘73”, remake della prima mostra dedicata a Elisabetta Catalano nel 1973, raccogliendo le stesse foto, esposte sempre nella Galleria del Cortile. A più di quarant’anni di distanza, in quello stesso spazio, su quelle stesse pareti, ritornano quegli stessi ritratti, quei personaggi rimasti vivi nel nostro presente, tra i quali Gino De Dominicis, Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Fabio Mauri, Vettor Pisani, Maurizio Mochetti, Jannis Kounellis.

Negli anni, Luce Monachesi cura numerose mostre all’estero, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, le Ambasciate e gli Istituti di Cultura Italiana (Città del Messico, Rio de Janeiro, Pechino, Corea del sud, Caracas, New York, Stoccolma, Francoforte e Kassel), in musei e luoghi istituzionali. Nel 1986, Luce Monachesi organizza la prima mostra italiana in Cina, a Pechino, in un percorso espositivo che racconta l’arte italiana da De Chirico a Maurizio Mochetti; nel 2012, cura la sua ultima mostra all’estero, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Canberra e l’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, l’esposizione porta in Australia alcune tra le più belle e interessanti opere scultoree in perspex di Sante Monachesi.

Da diversi anni, la figlia Mirtilla Rolandi Ricci, laureata in Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, supporta la madre Luce Monachesi nella curatela delle mostre, con uno sguardo sempre vigile alla scoperta degli artisti del “Terzo Millennio”.

Luce Monachesi è fondatrice e unica titolare dell’Archivio Sante Monachesi.

Nel 2017, è vincitrice del premio Arte Sostantivo Femminile, assegnato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma a otto donne impegnate nel mondo dell’arte e della cultura.

Ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui l’Europeo e la Repubblica. Attualmente collabora con la rivista Myrrha.

Presso la Galleria del Cortile è in corso la mostra “Temi Preferiti”, con opere inedite di Sante Monachesi. L’esposizione sarà visitabile fino al 3 marzo 2019.

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I Martedì Critici – FRANCESCO NUCCI

FRANCESCO NUCCI

6 ottobre  2015, ore 18.30

LA QUADRIENNALE DI ROMA

a cura di Alberto Dambruoso e Marco Di Capua

 

Ospite del terzo appuntamento, organizzato in collaborazione con La Quadriennale di Roma, è Francesco  Nucci, fondatore e presidente della Fondazione VOLUME!.

Con l’esposizione Passages, in corso fino al 24 gennaio 2016 presso il Musée d’Art moderne et contemporain di Saint-Étienne Métropole, si celebrano i diciott’anni di attività della  Fondazione  VOLUME!.  I  lavori  sono  concepiti  ed  esposti  all’interno  di  volumi modulari,  piccole  “unità  abitative”  che,  oltre  a  scandire  il  percorso  della  mostra, ripercorrono la storia della Fondazione e ne rimarcano la vocazione sperimentale. Nata in un’ex vetreria in via San Francesco di Sales nella vecchia Trastevere, accanto al carcere Regina Coeli, la Fondazione si è contraddistinta per la massima libertà accordata di volta in volta a ciascun artista per reinterpretare lo spazio espositivo, anche in maniera radicale, trasformando l’ambiente stesso in opera. VOLUME! è stata fondata nel 1997 dal neurochirurgo Francesco Nucci con la finalità di dare vita a Roma, in un periodo di vuoto istituzionale, a un luogo dinamico, di  scambio e confronto diretto sull’arte contemporanea, un luogo che, agendo come un tessuto connettivo, potesse far incontrare arte e pubblico, e  far  dialogare  diversi  ambiti  del  sapere.  Oltre  che  l’esito  formale  dei  progetti,  la Fondazione è impegnata a promuovere il processo di produzione, documentato da video e da fotografie, fino ad arrivare al momento della fruizione, oggetto di un’indagine scientifica sull’aspetto percettivo e cognitivo. In continuità con l’esperienza di VOLUME!, nel 2010 nasce il Parco Nomade, nella Riserva Naturale Tenuta dei Massimi, un progetto che ripensa l’arte pubblica e insieme riqualifica il quartire periferico di Corviale. Le installazioni, realizzate dagli artisti in collaborazione con gli architetti, sono contenute all’interno di moduli, strutture flessibili e trasportabili, nomadi appunto, che sottolineano l’attitudine non- profit   della   fondazione   e   rispecchiano   l’indole   “immateriale”   e   mentale   di   Nucci collezionista che, come spesso ha affermato: “Meglio collezionare pensieri, stati d’animo, i mondi fantastici degli artisti e il loro modo di esprimersi. Di tutto ciò sono un grande collezionista”.

Tra i numerosi artisti che hanno finora partecipato all’attività della Fondazione VOLUME! ricordiamo: Alfredo Pirri, Jannis Kounellis, Johan Lorbeer, Claudie Gagnon, Nunzio, Kummer,  Gianni  Dessì,  Gianfranco  Baruchello,  Christian  Boltanski,  Gregorio  Botta, Jimmie Durham, Carlos Garaicoa, Myriam Laplante, Marina Paris, Felice Levini, Flavio Favelli, Vettor Pisani,  Giuseppe Gallo, Enzo Cucchi, Marco Gastini, Gilberto Zorio, Sissi, Italo Zuffi.

 

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i martedì critici – simona marchini

SIMONA MARCHINI

martedì 19 maggio 2015, ore 17.30

Museo MACRO, Roma

a cura di Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti

 

Il secondo appuntamento de “I Martedì Critici” al MACRO, iniziativa promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali (www.sovraintendenzaroma.it) prevede la partecipazione di Simona Marchini (Roma, 1941).

L’incontro, che seguirà l’ormai consueta formula dell’intervista pubblica condotta da Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti, si svolgerà presso la Sala Cinema del Macro.

Celebre attrice di teatro e di cinema, ma anche conduttrice radiofonica e televisiva, Simona Marchini è dalla metà degli anni Ottanta un’appassionata animatrice della vita intellettuale a Roma, promuovendo importanti iniziative culturali presso la galleria La Nuova Pesa, fondata dal padre Alvaro Marchini nel 1959 in via Frattina. Dopo la chiusura nel 1976, Simona Marchini decide di riprendere l’attività nel nuovo spazio di via del Corso dove, oltre a ricostituire un programma espositivo attento alle più interessanti proposte italiane e internazionali, fa rivivere anche il fervore intellettuale che aveva caratterizzato la fase della conduzione paterna. Negli anni Sessanta e Settanta la galleria era orientata verso la tendenza pittorica del realismo ed era teatro del dibattito culturale, animato da Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti, Roberto Rossellini e Italo Calvino.

Il Centro Culturale La Nuova Pesa non ha tradito lo spirito della sua origine, caratterizzato dallo scambio e dal dialogo reciproco tra diverse discipline artistiche, come la letteratura, il teatro e la musica, un approccio aperto e sperimentale che rende La Nuova Pesa ancora oggi uno dei principali punti di riferimento della vita culturale romana. Tra le prime iniziative, la galleria accoglie un dibattito sul postmoderno, tra arte, filosofia e letteratura e promuove le tendenze de “I nuovi-nuovi” di Renato Barilli, l’“Anacronismo” di Maurizio Calvesi e l’”Astrazione povera” di Filiberto Menna.

Nel 1986 il progetto Minuscole ha coinvolto, tra gli altri, Carla Accardi, Alighiero Boetti, Ugo Nespolo, Giulio Paolini, Salvo e Mario Schifano. Negli anni Novanta Marchini coinvolge nella direzione del programma espositivo un gruppo di artisti, tra cui Felice Levini, H. H. Lim e Giuseppe Salvatori, che contribuiscono a rendere il programma vivace.

Tra le numerose rassegne Monitor, presentata tra il 1999 e il 2000, propone una riflessione sul rapporto tra opera visiva e poesia, mettendo a confronto Alighiero Boetti e Giovan Battista Salerno; Fabio Mauri e i poeti Nanni Cagnone, Gianni Scalia, Emanuele Trevi.

Dopo la mostra di Rebecca Horn e Jannis Kounellis, dal 2004 interviene nella direzione artistica il giovane critico Giacomo Zaza, che organizza le mostre di Wolf Vostell, Nagasawa e Araki, avviando anche un rapporto di collaborazione con diverse istituzioni.

INFO STAMPA:
Ufficio Stampa MACRO
Patrizia Morici / T. +39 06 82 07 73 71 / M. +39 348 54 86 548 / p.morici@zetema.it; stampa.macro@comune.roma.it 
INFO PUBBLICO:
MACRO
via Nizza 138, Roma
Orario di apertura: da martedì a domenica, ore 10.30-19.30  (la biglietteria chiude un’ora prima)
tel. 060608
www.museomacro.org

Organizzazione
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