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I MARTEDÌ CRITICI – MARCO GASTINI

MARCO GASTINI

12 marzo 2013, ore 19.30

Museo Pecci, Milano

a cura di Alberto Dambruoso e Marco Tonelli

con la collaborazione di Sara De Chiara e Laura Lionetti

 Ospite del quinto appuntamento dei Martedì Critici al Museo Pecci di Milano è Marco Gastini (Torino, 1938).

Tra i più importanti pittori italiani degli ultimi cinquant’anni, Gastini si forma artisticamente nel capoluogo piemontese, all’Accademia Albertina, dove frequenta il corso di Enrico Paulucci del gruppo dei Sei. Conosce e ammira la pittura di Francesco Menzio e diventa assistente di Umberto Mastroianni, prima d’intraprendere autonomamente la strada della pittura verso la fine degli anni Sessanta. Dopo un inizio post-informale e figurativo, l’artista avvia una nuova e personale ricerca nel clima delle tensioni sociali e libertarie maturato nel corso del sessantotto a Torino. La sua pittura se da una parte mira a portare avanti la tradizione, dall’altra cerca di decostruirla con la finalità di riattualizzarla in un secondo momento attraverso pochi e semplici elementi espressivi quali il segno, l’azzeramento cromatico e la presenza spaziale. La riflessione sul dipingere come atto di esplorazione e conoscenza e la ricerca di una spazialità che parte dalla relazione tra tela, colore e ambiente, resterà il motivo centrale nel corso di tutta la sua carriera. Questo lo porterà più volte a sconfinare dalla superficie della tela, per abbracciare con una pittura dalle forti pulsioni energetiche ed emotive, lo spazio – ambiente delle pareti di Musei e gallerie di tutto il mondo, fino a diventare puro segno-colore luminoso (il suo famoso blu oltremare) com’è avvenuto recentemente in occasione dell’installazione realizzata per l’edizione 2009 di “Luci d’artista” a Torino.

Per la serata dei Martedì Critici verrà ripercorsa insieme a Gastini tutta la sua vicenda artistica, dagli esordi fino ai nostri giorni: dall’apprendistato con le tecniche trasmesse dal padre marmista, al periodo degli oggetti “umani” inclusi nelle tele a partire dagli anni Ottanta fino alle ultime opere realizzate con la tecnica della terracotta, lontana reminiscenza dell’artista.

Gastini ha esposto due volte alla Biennale di Venezia: con una sala personale nel 1976, e poi nel 1982. Lo stesso anno la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco di Baviera gli dedica la prima grande retrospettiva alla quale ne seguiranno tante altre allestite nei maggiori Musei e spazi istituzionali italiani e internazionali.

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I Martedì Critici – Liliana Dematteis

Liliana Dematteis
21 Maggio 2019 ore 17.30
Accademia di Belle Arti di Roma 
a cura di Alberto Dambruoso e Gabriele Simongini
Introduce Tiziana D’Acchille, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma

Martedì 21 maggio ha avuto luogo il tredicesimo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al decimo anno di attività.

La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diverse sedi, dal Visionarea Art Space di Roma all’Accademia di Belle Arti di Roma.

Ospite del tredicesimo appuntamento stagionale de
«I Martedì Critici» è stato

Liliana Dematteis

Liliana Dematteis ha fondato la Galleria Martano insieme al marito Giuliano Martano nel 1966 e ne ha mantenuto il nome dopo la scomparsa di quest’ultimo nel 1971. Fin dal principio ha orientato le scelte della galleria verso un’arte di tendenza, alternando le mostre dedicate ai protagonisti storici con quelle di artisti in linea con le ricerche contemporanee.

L’attività della galleria si è focalizzata fin dai primi anni nella riscoperta e rivalutazione, anche a livello storico-critico, delle avanguardie storiche fino a quel momento rimaste in ombra: a partire dalla riscoperta di alcuni artisti del Futurismo come Fortunato Depero, Francesco Cangiullo e Luigi Russolo, alle avanguardie astratte italiane facenti capo al Gruppo del Milione (Melotti, Veronesi, Fontana, Licini, Reggiani), il Gruppo di Como (Radice, Galli, Rho) e ad altri protagonisti dell’astrattismo internazionale (Alberto Magnelli, Sonia Delaunay, Michel Seuphor, Laszlo Moholy-Nagy, Vordenberg-Gildewart).

Accanto al Futurismo ed all’astrazione storica, e mano a mano negli anni, si sono susseguite importanti mostre dedicate a maestri dell’arte contemporanea (Mark Rothko, Yves Klein, Pinot Gallizio, Giorgio Griffa, Vincenzo Agnetti, Allan Kaprow, Marco Gastini, Giuseppe Spagnulo, Paolo Icaro, Piero Ruggeri, Dadamaino, Fabio Mauri)..
Particolare attenzione è stata dedicata alla fotografia storica (da Man Ray a Veronesi e Florence Henri) ma anche a mostre con interessi più specifici quali l’architettura fra Futurismo, Razionalismo e Modernità di Alberto Sartoris nel 1973 e nel 1980 o al design creativo con lavori e progetti di Franco Mello nel 1983, o la rassegna dedicata all’Architettura Radicale nel 2009.
La Galleria si è occupata più intensamente in questi ultimi anni di artisti giovani o esordienti tra i quali Pierluigi Fresia, Iginio De Luca, Driant Zeneli, Alessandro Quaranta.

Accanto all’attività espositiva, la Galleria ha svolto negli anni una notevole attività editoriale, e Liliana Dematteis si è altresì impegnata in un lavoro di ricerca, catalogazione e diffusione di libri d’artista, attività che si è estrinsecata attraverso numerose mostre e pubblicazioni, divenendone una delle massime esperte in Italia. A questo tema ha dedicato fin dall’inizio della sua attività un’attenzione particolare, realizzando con molti degli artisti che hanno lavorato nella sua galleria un prodotto artistico in sostituzione del catalogo della mostra. Ha organizzato mostre pubbliche e convegni e ha curato nel 1998, in collaborazione con Giorgio Maffei, una ricognizione di tutta la produzione di Libri d’artista in Italia dal 1960 al 1998. Collezionista attenta al nuovo, ha creato una collezione unica nel panorama italiano composta da circa millecinquecento libri d’artista pubblicati a partire dagli anni ’60 fino ai nostri giorni e che nel 2007 ha affidato al Mart di Rovereto. La sua collezione è entrata ora a far parte delle collezioni della J. Watson Library al Metropolitan Museum di New York.

E sempre accanto all’attività espositiva, Liliana Dematteis ha costituito, nel 1998, l’Archivio Gallizio dedicato allo studio e al recupero del lavoro e del pensiero dell’artista Pinot Gallizio, conosciuto in tutto il mondo per la sua partecipazione all’Internazionale Situazionista e per la sua pittura industriale, pubblicando il catalogo generale delle opere e collaborando attivamente con istituzioni e musei internazionali per mostre, ricerche e pubblicazioni dedicate all’artista.

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I Martedì Critici – DANILO ECCHER

DANILO ECCHER
24 aprile 2018, ore 18.00

Accademia di Belle Arti di Roma
a cura di Alberto Dambruoso e Annalisa Ferraro
Introduce Tiziana D’Acchille, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma

Martedì 24 aprile si è svolto il secondo appuntamento della stagione primaverile de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al nono anno di attività.

La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno in diverse sedi, l’Art Forum Würth Capena e l’Accademia di Belle Arti di Roma.

Ospite del secondo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici» sarà Danilo Eccher (Tione di Trento, 1953).

Danilo Eccher è un critico e curatore italiano. Ha diretto, a partire dal 1989, alcuni dei più importanti musei italiani.

Dal 1989 al 1995 è stato direttore della Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento. Sotto la sua guida, l’istituzione ha presentato al pubblico alcuni dei principali protagonisti dell’arte italiana e ha definito sempre più la sua volontà di mettere a fuoco, attraverso la programmazione espositiva, il rapporto tra le tendenze dell’arte contemporanea e la società nel suo complesso. Con mostre dedicate ad artisti come Enzo Cucchi (1990), Hermann Nitsch (1991), Vasco Bendini (1992), Mimmo Paladino (1992), Vettor Pisani (1992), Marcello Jori (1993), Marco Gastini (1993), Tony Cragg (1994), Mario Merz (1994), Yoko Ono (1995), Danilo Eccher è riuscito nel difficile compito di costruire per l’istituzione che ha diretto un’identità forte e definita, rivolta tanto al territorio e al contesto nazionale, quanto alla ricerca internazionale.

Nel 1993 è stato commissario per la 45ª Biennale di Venezia e co-curatore della mostra internazionale La coesistenza dell’arte. Nel 1996 ha ricevuto l’incarico di direttore della GAM Galleria d’Arte Moderna di Bologna, ruolo che ha mantenuto fino al 2000. Con un indirizzo rivolto all’internazionalizzazione, finalizzato a rendere il museo bolognese un’eccellenza del contemporaneo per l’Italia ma soprattutto per l’Europa, Danilo Eccher ha presentato al pubblico artisti come Gilbert & George (1996), Julian Schnabel (1996), George Baselitz (1997), Juliao Sarmento (1998), Anselm Kiefer (1999). Sempre attento a promuovere anche i giovani artisti contemporanei e la loro ricerca, durante la sua direzione, la Galleria ha attivato Spazio Aperto, luogo di dibattito e di sperimentazione. Di grande importanza in quegli anni è stato anche lo sviluppo del dipartimento didattico, diventato poi esempio e riferimento per tutta l’Italia, con programmi di intervento in grado di coinvolgere studenti dalle scuole dell’infanzia fino all’università, e adulti interessati a conoscere i progetti espositivi.

Dal 2001 al 2008 è stato direttore del MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma. Durante il suo incarico, il Museo ampliò il suo spazio operativo, con l’apertura del MACRO Testaccio, in due padiglioni dell’ex mattatoio romano. Un percorso dal Novecento all’arte dei giorni nostri, quello portato avanti da Danilo Eccher. Durante il suo incarico, il Direttore ha lavorato cercando di rendere il museo un luogo internazionale con una precisa radice italiana e romana, e di accrescere il rapporto con la città e con i suoi abitanti. Tra le esposizioni più importanti si ricordano quelle dedicate a Tony Oursler (2002), Paola Pivi (2003), Tatsuo Miyajima (2004), Tom Wesselmann (2005), Marc Quinn (2006), Christian Boltanski (2006), Gregor Schneider (2008), Ernesto Neto (2008). Tra le collettive più importanti si ricorda La città che sale (2007).

Dal 2004 al 2009 è stato direttore artistico di ARCOS Museo d’arte contemporanea del Sannio di Benevento. Dal 2009 al 2011 è stato Presidente della Fondazione Galleria Civica di Trento. Dal 2009 al 2014 ha ricoperto l’incarico di direttore della GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, lavorando per intensificare il dialogo tra l’esposizione permanente e le opere delle mostre temporanee, due aree della museografia tenute da sempre separate, ma invece in grado di alimentare scambi proficui e formativi. Tante sono state le esposizioni tematiche presentate al pubblico, che hanno messo a confronto opere di diversi periodi, fortemente legate da rimandi non solo artistici, ma anche storici e sociali. Durante la sua direzione, sono state organizzate esposizioni dedicate ad artisti come Salvatore Scarpitta (2012), Nicola De Maria (2013), Ettore Spalletti (2014), Roy Lichtenstein (2014), Braco Dimitrijevic (2016).
Come curatore indipendente ha realizzato personali di artisti come, tra gli altri, Jannis Kounellis (2013), Sean Scully (2015), Christian Boltanski (2017), e le collettive Love (2016) ed Enjoy (2017).

Nel corso della sua carriera, Danilo Eccher è stato inoltre docente in diverse università italiane. Dal 1996 al 1999 ha insegnato presso il Corso di Specializzazione di Storia dell’Arte presso l’Università di Bologna; nel 1997 ha insegnato alla Luiss di Roma presso il corso di management museale. Dal 2002 al 2006 è stato co-direttore del master per curatori di arte contemporanea e architettura presso l’Università La Sapienza di Roma.

 

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I Martedì Critici – Franz Paludetto

FRANZ PALUDETTO

20 ottobre 2015, ore 18.30

MACRO via Nizza – Sala Cinema

a cura di Alberto Dambruoso e Marco Di Capua

 

Martedì 20 ottobre avrà luogo il quarto appuntamento della stagione autunnale de “I Martedì Critici”, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea, ormai giunti al sesto anno di attività.

Il nuovo ciclo de “I Martedì Critici” rinnova la consueta formula dell’intervista pubblica, coinvolgendo di volta in volta interlocutori diversi – tra cui Guglielmo Gigliotti, Shara Wasserman, Lorenzo Canova, Marco Di Capua, Sara De Chiara – che affiancheranno Alberto Dambruoso nella conduzione delle serate. Gli ultimi tre incontri di questa stagione romana si svolgeranno presso il MACRO di via Nizza.

Ospite del quarto appuntamento, promosso in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, sarà Franz Paludetto (Oderzo, 1938).

Dal 1968, anno di apertura della sua prima galleria, la Franzp, in via Accademia Albertina a Torino, Franz Paludetto è un infaticabile sostenitore dell’arte contemporanea e promotore dello scambio culturale a livello internazionale. La storia della galleria è quella di un organismo dinamico che ha cambiato molteplici volte sede, a partire dalla piccola Franzp, dove hanno esposto Gina Pane, incontrata per caso in città, Marco Gastini e Luigi Ontani, per passare a LP220, quattrocento metri quadri in via Carlo Alberto, gestita in collaborazione con il gallerista francese Larcade. La galleria si è poi trasferita in piazza Solferino, in via Susa, e in via Mazzini, dove è stata allestita una mostra di Salvatore Astore svuotando un box della Gondrand. Nelle varie sedi espongono Pino Pascali, Sergio Ragalzi, Roman Opalka, La Monte Young, Giuseppe Chiari, Hermann Nitsch, Arnulf Rainer e Alighiero Boetti, con cui aveva stretto una lunga amicizia. Lo spazio cambia, ma Paludetto rimane fedele allo spirito indipendente, aperto e sperimentale che ha contraddistinto il suo programma, come attesta il ciclo di mostre lunghe un giorno, A Calice Ligure non c’è il mare, organizzate in un piccolo spazio a Calice Ligure e dove sono intervenuti, tra gli altri, Aldo Mondino, Tino Stefanoni, Joseph Beuys e dove è stato messo in scena un falso matrimonio tra Nanda Vigo e Renato Mambor. Nel 1985 insieme a Mondino, Paludetto approda al Castello di Rivara, e lo trasforma in un Centro d’arte contemporanea. Celebri sono le mostre: Sei Artisti Tedeschi, 1989, con lavori di Stephan Balkenhol, Bernd&Hilla Becher e Isa Genzken; Itinerari, 1991, con la sala di Felix Gonzalez-Torres,  Viaggio a Los Angeles, 1992, che presenta lavori di Charles Ray, Paul McCarty e Raymond Pettibon; Una Domenica a Rivara, di cui ancora è visibile La Fuga di Maurizio Cattelan, poi ancora le personali di Aldo Mondino, Gianni Piacentino, Dan Graham, Gordon Matta Clarck, Joseph Beuys, Candida Höfer, Sergio Ragalzi, Paul Thek, per citarne alcune. Il Castello quest’anno ha celebrato i trent’anni di attività con la mostra 1985-2015: 30 anni d’arte contemporanea, in corso fino al 20 ottobre. La mostra ripercorre la storia della galleria e, oltre alle testimonianze degli anni Sessanta e Settanta, accoglie i lavori degli artisti che hanno animato il movimento torinese a partire dagli anni Ottanta, tra cui Nicola Bolla, Domenico Borrelli, Adriano Campisi, Carlo D’Oria, Paolo Grassino, Nicus Lucà, Pierluigi Pusole, Francesco Sena.

Ma l’attività di Paludetto non si esaurisce al Castello di Rivara: dal 1999 al 2005 ha dato vita alla Galleria Linding in Paludetto a Norimberga, mentre tra il 2010 e il 2011 ha aperto due vetrine del Castello di Rivara, una a Roma nel quartiere di San Lorenzo e una a Torino in via Stampatori, una coraggiosa dimostrazione, in tempo di crisi, che l’arte esiste ancora.

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I Martedì Critici – FRANCESCO NUCCI

FRANCESCO NUCCI

6 ottobre  2015, ore 18.30

LA QUADRIENNALE DI ROMA

a cura di Alberto Dambruoso e Marco Di Capua

 

Ospite del terzo appuntamento, organizzato in collaborazione con La Quadriennale di Roma, è Francesco  Nucci, fondatore e presidente della Fondazione VOLUME!.

Con l’esposizione Passages, in corso fino al 24 gennaio 2016 presso il Musée d’Art moderne et contemporain di Saint-Étienne Métropole, si celebrano i diciott’anni di attività della  Fondazione  VOLUME!.  I  lavori  sono  concepiti  ed  esposti  all’interno  di  volumi modulari,  piccole  “unità  abitative”  che,  oltre  a  scandire  il  percorso  della  mostra, ripercorrono la storia della Fondazione e ne rimarcano la vocazione sperimentale. Nata in un’ex vetreria in via San Francesco di Sales nella vecchia Trastevere, accanto al carcere Regina Coeli, la Fondazione si è contraddistinta per la massima libertà accordata di volta in volta a ciascun artista per reinterpretare lo spazio espositivo, anche in maniera radicale, trasformando l’ambiente stesso in opera. VOLUME! è stata fondata nel 1997 dal neurochirurgo Francesco Nucci con la finalità di dare vita a Roma, in un periodo di vuoto istituzionale, a un luogo dinamico, di  scambio e confronto diretto sull’arte contemporanea, un luogo che, agendo come un tessuto connettivo, potesse far incontrare arte e pubblico, e  far  dialogare  diversi  ambiti  del  sapere.  Oltre  che  l’esito  formale  dei  progetti,  la Fondazione è impegnata a promuovere il processo di produzione, documentato da video e da fotografie, fino ad arrivare al momento della fruizione, oggetto di un’indagine scientifica sull’aspetto percettivo e cognitivo. In continuità con l’esperienza di VOLUME!, nel 2010 nasce il Parco Nomade, nella Riserva Naturale Tenuta dei Massimi, un progetto che ripensa l’arte pubblica e insieme riqualifica il quartire periferico di Corviale. Le installazioni, realizzate dagli artisti in collaborazione con gli architetti, sono contenute all’interno di moduli, strutture flessibili e trasportabili, nomadi appunto, che sottolineano l’attitudine non- profit   della   fondazione   e   rispecchiano   l’indole   “immateriale”   e   mentale   di   Nucci collezionista che, come spesso ha affermato: “Meglio collezionare pensieri, stati d’animo, i mondi fantastici degli artisti e il loro modo di esprimersi. Di tutto ciò sono un grande collezionista”.

Tra i numerosi artisti che hanno finora partecipato all’attività della Fondazione VOLUME! ricordiamo: Alfredo Pirri, Jannis Kounellis, Johan Lorbeer, Claudie Gagnon, Nunzio, Kummer,  Gianni  Dessì,  Gianfranco  Baruchello,  Christian  Boltanski,  Gregorio  Botta, Jimmie Durham, Carlos Garaicoa, Myriam Laplante, Marina Paris, Felice Levini, Flavio Favelli, Vettor Pisani,  Giuseppe Gallo, Enzo Cucchi, Marco Gastini, Gilberto Zorio, Sissi, Italo Zuffi.

 

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