Archivio mensile:dicembre 2022

I Martedì Critici – Nicola Samorì

 
Martedì 13 dicembre avrà luogo il dodicesimo appuntamento della nuova stagione de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti al dodicesimo anno di attività.
La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, tra cui la Sapienza Università di Roma, Facoltà di Architettura – Sede di Valle Giulia, l’Accademia di Belle Arti di Frosinone e l’Accademia di Belle Arti di Roma.
 
Ospite del dodicesimo appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà Nicola Samorì
 
                                                          
 
Nicola Samorì è nato nel 1977 a Forlì e si è diplomato nel 2004 all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Pittore e scultore, nel suo percorso si evidenzia il tentativo di mettere in pericolo forme derivate dalla storia della cultura occidentale: in esse l’apertura del corpo rappresentato e della superficie pittorica si mostrano senza soluzione di continuità e si ha l’impressione che la nascita di una nuova opera comporti sempre il sacrificio di una antica.
A partire dal 2010 si affacciano nei suoi lavori le prime scorticature del pigmento, processo evidente in tre mostre del 2011: Baroque, LARMgalleri, Copenaghen; Scoriada, Studio Raffaelli, Trento; Imaginifragus, Christian Ehrentraut Gallery, Berlino. L’anno successivo si tiene la sua prima personale in una sede museale: Fegefeuer, Kunsthalle, Tubinga. Con la mostra Die Verwindung, allestita presso Galleria Emilio Mazzoli di Modena nel gennaio 2013, “l’artista ha finito per castigare ciò che aveva composto, giungendo così all’inevitabile e irrinunciabile assassinio della pittura” (Alberto Zanchetta).
Nel 2014 si sono succedute mostre personali e collettive allo Schauwerk di Sindelfingen, al MAC di Lissone, alla Kunsthalle di Kiel e negli interrati palladiani di Palazzo Chiericati a Vicenza. L’anno successivo è selezionato per partecipare alla 56ma Biennale di Venezia, e inserito nel progetto espositivo Codice Italia curato da Vincenzo Trione.
Sempre nel 2015 il TRAFO Centre for Contemporary Art di Stettino gli dedica una vasta monografica dal titolo Religo. Sono del 2016 i progetti personali alla Galleria Monitor di Roma e il primo solo show presso la sede di Lipsia della Galerie EIGEN + ART, a cui segue la partecipazione alla 16° Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma e la mostra Gare de l’Est al Teatro Anatomico di Padova.
Nel 2017 partecipa alla collettiva Art in Art presso il MOCAK di Cracovia e hanno luogo due monografiche al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro e alla Neue Galerie di Gladbeck. Fra il 2017 e il 2018 prende parte alla mostra The New Frontiers of Painting presso la Fondazione Stelline di Milano, dove ritorna nella primavera del 2019 in occasione della mostra The Last Supper after Leonardo. Nel 2018 gli esperimenti con la tecnica dell’affresco condotti nei due anni precedenti confluiscono nella mostra Malafonte alla Galerie EIGEN + ART di Berlino.
A fine 2019 tiene la personale Cannibal Trail, presso il Yu-Hsiu Museum of Art, Caotun (Nantou, Taiwan), la prima in Asia; a inizio 2020 allestisce a Napoli, presso la Fondazione Made in Cloister e il Museo Archeologico, il progetto Black Square e in settembre con la mostra personale In abisso torna nella sede berlinese della Galerie EIGEN + ART. In novembre apre una personale al Museo Mart di Rovereto dedicata alla figura di Santa Lucia, una delle immagini-guida degli ultimi anni del suo lavoro. Nel 2021 viene presentata a Palazzo Fava di Bologna l’antologica dal titolo Sfregi, un percorso di diciassette anni di lavoro in oltre ottanta opere.

I Martedì Critici – Massimo Ruiu


Martedì 6 dicembre avrà luogo l’undicesimo appuntamento della nuova stagione de I Martedì
Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione
Culturale I Martedì Critici, giunti al dodicesimo anno di attività.
La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo
dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno
presso diversi luoghi della cultura, tra cui la Sapienza Università di Roma, Facoltà di Architettura –
Sede di Valle Giulia, l’Accademia di Belle Arti di Frosinone e l’Accademia di Belle Arti di Roma.
 
Ospite dell’undicesimo appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà Massimo Ruiu
                                                          
 
Massimo Ruiu nasce a SAN SEVERO (FG) nel 1961;si laurea in Lettere presso la Cattedra di
Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Roma “La Sapienza”; vive e lavora a Roma.
La ricerca artistica ha come costante una tensione poetica che guarda nell’uomo, a volte con ironia
per colmare l’abisso che c’è in lui.
Nelle opere di Massimo Ruiu c’è sempre qualcosa che non c’è. Nel ciclo delle “Ombre assolute”,
avviato nel ’97,”Galleria Pino Casagrande”, le immagini fotografiche sono forate da nere cavità
d’assetto geometrico, capaci di inghiottire lo sguardo.
In quei “buchi neri” l’immagine implode, tracolla e naufraga in se stessa, in una frana delle percezioni
che è tutta interna all’immagine. Eppure l’immagine è sempre lì. Cosa succede? Nel dittico fotografico
“7 minuti prima/7 minuti dopo” il non-evento è dentro l’evento. Nel video “Secondo tempo”, fisso per
ben 200 minuti su tale scritta, il primo tempo è un non-tempo che sostiene come un piedistallo invisibile
la nozione di tempo.(”Secondo Tempo”Palazzo Pascali, Polignano,2003) Nel ciclo delle opere dedicate
ai pesci è messa in scena la negazione della Storia attraverso parole sottratte e custodite dal mutismo
degli abitatori del mare (“Doppiomare” st. Fedele, Monopoli 2006, “Le parole illuminate dei pesci” Vedetta
della Marina, Giovinazzo 2008, MAR NERO, Casa vuota Roma 2018, Le parole e i pesci. Castello angioino
di Mola di Bari 2019, Pesci sognanti, dipinti, perduti. Gallera Cervo Volante, Bassano in Teverina VT 2022).
Nei quadri/reliquari contenenti la cenere di libri (1996), la pagina non muore, si polverizza in idea. E’ tutto
un procedere per negazioni affermative, per vuoti che riempiono e finitezze forate d’infinito. L’assenza,
la reticenza, il non-dire: sono i grimaldelli per rendere “assoluta” l’opera relativa, per completarla col suo
lato “non”, E se la parte più viva dell’immagine fosse il suo cuore cavo? Se la sua parte più vera fosse l
a sua parte più nera?
 
Massimo Ruiu rivolge la sua innata vena poetica alla definizione esatta di icone del non-essere fino
all’ultima deriva dove i pesci, accompagnati da lavagne parlanti, evocano in ambientazioni scolastiche
il desiderio di un approdo o la nostalgia di un naufragio (Ossimori, Museo delle genti d’Abruzzo PE 2019,
KM. 0 Galleria Gigi Rigliaco Galatina, Le, 2020). Nell’era dell’iper-immagine Ruiu inventa
l’anti-immagine delle “Ombre assolute”, nella stagione del “troppo” medita sul “meno”, sui lati in ombra,
invisibili solo ai ciechi (G.Gigliotti).
Nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia con l’opera “@” realizzata con 100 chiocciole, 
da qui sviluppa un ciclo di opere realizzate con chiocciole in letargo che aprono ad una 
riflessione sulla diversa percezione del tempo umano e quello naturale.