Archivio mensile:novembre 2011

I MARTEDÌ CRITICI – JOSEPH KOSUTH

JOSEPH KOSUTH

29 novembre 2011, ore 19.30

Auditorium di Mecenate, Roma

A cura di Alberto Dambruoso e Marco Tonelli

con la collaborazione di Sara De Chiara

Ospite d’eccezione del decimo e ultimo appuntamento della stagione autunnale dei Martedì Critici all’Auditorium di Mecenate è Joseph Kosuth.

Tra i pionieri dell’arte concettuale e installativa, dalla metà degli anni Sessanta Kosuth ha avviato un processo di ridefinizione della natura dell’opera d’arte. Una costante riflessione critica e filosofica accompagna la sua produzione artistica e teorica; data al 1969 il noto saggio Art after Philosophy, in cui la significativa matrice wittgensteiniana del suo pensiero è resa manifesta. Kosuth ha gettato le basi di molte ricerche contemporanee, poiché nel suo lavoro ha compiuto uno slittamento da una ricerca relativa allo stile e all’estetica dell’opera a un’indagine che si concentra invece sull’idea e sul processo che l’hanno generata, e quindi sul significato stesso del fare arte. Ogni suo intervento artistico è infatti prima di tutto una riflessione sul linguaggio, sullo statuto dell’immagine che non rappresenta qualcos’altro, ma ontologicamente presenta se stessa. La scrittura, che l’artista impiega per il suo valore iconico e per la sua capacità di veicolare un contenuto, esprime infatti la complessa dialettica tra significante e significato. La ricerca di Kosuth sonda costantemente i limiti di ciò che può essere definito “arte” attraverso l’uso radicale di materiali estranei alla sua tradizione, come il neon, ma anche i limiti del raggio di azione del suo messaggio, attraverso interventi in spazi pubblici, al di là delle strutture che ne sanciscono a priori l’artisticità. Per la serata dei Martedì Critici, Joseph Kosuth effettuerà esclusivamente per il pubblico dell’Auditorium di Mecenate una lettura del suo lavoro, accompagnata da una slide show di alcune delle opere più significative della sua più che quarantennale ricerca artistica.

Joseph Kosuth è nato a Toledo, in Ohio, nel 1945. Ha studiato al Cleveland Institute of Art; alla School of Visual Arts a New York City e alla New School for Social Research. È stato Professore alla Hochschule für Bildende Künste di Amburgo, alla Staatliche Akademie der Bildenden Künste di Stoccarda e al Kunstakademie di Monaco. Attualmente insegna all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Nel 1993 è stato insignito dal Governo francese del Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres; nel febbraio 2001 l’Università di Bologna gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Lettere e Filosofia e nell’ottobre 2003 ha ricevuto il premio Croce di Cavaliere di Prima Classe al Merito della Repubblica d’Austria. Nel 2009 si è tenuta al Museo del Louvre di Parigi la mostra “ni apparence ni illusion”, un’installazione estesa per 280 metri lungo le mura medievali del Palazzo del Louvre, risalenti al dodicesimo secolo. Sarà un’opera permanente nell’Ottobre del 2012. Vive e lavora tra Roma e New York.

 

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I MARTEDÌ CRITICI – JACK SAL

JACK SAL

22 novembre 2011, ore 19.30

Auditorium di Mecenate, Roma

A cura di Alberto Dambruoso e Marco Tonelli

con la collaborazione di Sara De Chiara

Ospite del nono appuntamento dei Martedì Critici è Jack Sal, nato in Connecticut nel 1954.

Sal è esponente di una pittura minimalista e concettuale, in cui il senso dell’impermanenza e dell’effimero sembra essere sempre sul punto di fissarsi nelle fasi del suo apparire o scomparire. Lo stesso artista si definisce un “formalista scettico”, per via della sua attenzione alla manualità e all’interazione dell’opera con le circostanze, per cui, spesso, i suoi interventi si caratterizzano per essere site-specific o irripetibili. Riflessi di superfici metalliche, luci e carta fotografica sono alcuni degli elementi materiali delle sue opere, che, di fatto, si presentano come interventi minimi all’interno dello spazio e dell’ambiente, ma anche del tempo e della storia, quasi ne fossero registrazioni di invisibili ma sensibili mutamenti. Non a caso le sue prime esperienze artistiche risalgono a sperimentazioni fotografiche con il cliché-verre, vale a dire incisioni di luce su carta fotosensibile, che ha continuato ad usare anche nelle sue opere più recenti.

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I MARTEDI’ CRITICI – LUCA VITONE

LUCA VITONE

15 novembre 2011, ore 19.30

Auditorium di Mecenate, Roma

a cura di Alberto Dambruoso e Marco Tonelli

con la collaborazione di Sara De Chiara

Ospite dell’ottavo appuntamento dei Martedì critici all’Auditorium di Mecenate è Luca Vitone.

Originario di Genova, Vitone articola nel suo lavoro una riflessione sul rapporto che intercorre tra l’uomo e lo spazio, tra il luogo dell’esperienza reale, che avvia ogni processo conoscitivo, e la sua rappresentazione. Il vasto repertorio di mezzi che l’artista impiega (la fotografia, l’assemblaggio, l’installazione visiva e sonora, l’uso di veri e propri oggetti presi dalla quotidianità, l’attraversamento fisico della città) corrisponde all’applicazione di vari metodi di indagine sulla percezione che si ha del territorio nel mondo contemporaneo. Nell’era di massima globalizzazione e di nomadismo, sia geografico, sia culturale, si č costantemente in bilico tra il senso di alienazione e di perdita di appartenenza a un luogo specifico e il permanere del senso del luogo in quanto scenario di memoria personale e collettiva. Nel suo lavoro Vitone crea una geografia emblematica fatta di cartografie, souvenir e diversi simboli di identità culturale quali bandiere, canti popolari, prodotti artigianali, cucina tradizionale che, nel momento stesso in cui dichiarano la loro aderenza a un territorio determinato, sanciscono invece la grande distanza che esiste tra oggetto e segno, il distacco tra l’esperienza del reale e quella virtuale, tra la volontà di controllare il territorio e il ‘diverso’ che si cela sotto l’apparente omogeneità.

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I MARTEDì CRITICI – GOLDI E CHIARI

GOLDIECHIARI

8 novembre 2011, ore 19.30

Auditorium di Mecenate

A cura di Alberto Dambruoso e Marco Tonelli

con la collaborazione di Sara De Chiara

 

Ospiti del settimo appuntamento dei Martedì Critici all’Auditorium di Mecenate sono Goldiechiari, duo costituito dalle artiste Sara Goldschmied ed Eleonora Chiari, attivo dal 1997. Impiegando mezzi diversi che vanno dalla fotografia alla performance, dal video all’installazione, Goldiechiari esprimono nei lavori una poetica unitaria che critica la società contemporanea, mettendo in discussione il carattere stereotipato dei suoi fondamenti e dei suoi assunti.

Il linguaggio lirico ed evocativo delle immagini stride con il contenuto che denuncia, invece, problemi sociali, politici ed ecologici dell’attualità, o che ripercorre episodi drammatici della storia italiana. Questo contrasto, innescato spesso da un’intelligente provocazione, rende straniante l’immagine riconoscibile utilizzata nell’opera, proveniente dal repertorio della storia dell’arte o appartenente a simbologie quotidiane.

Attraverso l’arma dell’ironia, capace di stimolare la riflessione critica, le artiste puntano ad evidenziare l’essenza delle cose oltre i luoghi comuni, indagando quello spazio incerto di confine tra il dicibile e l’indicibile, ciò che è accettato o meno dalla società, la memoria nazionale e il suo rimosso, la responsabilità collettiva e individuale.

 

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