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I Martedì Critici – Antonio Presti

 

Antonio Presti
Martedì 25 Febbraio 2020 ore 19.00
VISIONAREA ART SPACE
a cura di Alberto Dambruoso e Bruno Di Marino

Martedì 25 febbraio ha avuto il nono appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al decimo anno di attività.

Tale format si colloca nel più ampio progetto Visionarea Art Space, incubatore di idee che propone e promuove progetti di artisti contemporanei nazionali e internazionali, e che si avvale fin dalla prima edizione del fondamentale sostegno del Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele e della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale di cui il Prof. Emanuele è il Presidente.

La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diverse sedi, dal Visionarea Art Space all’Accademia di Belle Arti di Roma..

Il tema comune del secondo ciclo di incontri stagionali è stato “il Mediterraneo”, simbolo di culture antiche e moderne, luogo di incontri e scambi, spazio di conquiste, scoperte e conoscenza. Un Mare attorno al quale sono nate e cresciute alcune tra le più importanti civiltà dell’occidente e dell’oriente di questa parte di mondo, e si sono sviluppate le caratteristiche, uniche e peculiari, delle popolazioni che l’hanno vissuto e navigato. Maestri di chiara fama ed emergenti dal riconosciuto valore professionale saranno invitati presso il Visionarea Art Space per discutere della propria arte, di significati e poetiche, ma anche di una cultura comune, quella di area mediterranea appunto, che ha influenzato e caratterizzato nei secoli la produzione artistica e culturale delle nostre terre.

Ospite del nono appuntamento stagionale de  «I Martedì Critici» è stato Antonio Presti

Nato a Messina, è impegnato da anni in Italia e nel mondo, a creare una coscienza legata alla cultura ma soprattutto ad uno spirito etico, che si forma proprio attraverso un rapporto differente con la bellezza. Tra le iniziative la creazione del parco di sculture monumentali nella Valle dei Nebrodi in Sicilia Fiumara d’Arte, dell’Atelier sul Mare, un albergo-museo a Castel di Tusa, in provincia di Messina e la realizzazione del Chilometro di tela, che ha chiamato a raccolta, durante i numerosi anni della sua realizzazione, numerosissimi artisti. A Catania ha creato la Devozione alla Bellezza, con il Cero di S.Agata, la Casa-d’Arte Stesicorea, l’evento di poesia Il treno dei Poeti, e ancora Terzocchio – Meridiani di Luce rivolto al quartiere periferico di Catania Librino, dove Presti chiamerà a collaborare alcuni tra i più importanti artisti internazionali e grandi fotografi. Questi ultimi avranno l’incarico di fotografare l’anima del quartiere: la gente”
Sempre a Librino realizza la “Porta della Bellezza”, un progetto che mira, a ricostruire un’integrità spezzata, facendo ritrovare identità e specificità di luogo a un non luogo tra i tanti del quartiere Librino, e contribuendo quindi a promuovere il senso di appartenenza nei suoi abitanti. E ancora Il Cantico di Librino, progetto artistico che ha coinvolto 10 fotografi e migliaia di cittadini che hanno ribattezzato la loro esistenza nel nome di San Francesco.
A Fiumara d’Arte, presso la monumentale Piramide – 38° Parallelo di Mauro Staccioli situata sull’altura di Motta d’Affermo, opera in acciaio Cort-en alta 30 metri che sintetizza la coesistenza degli opposti, ogni anno per il solstizio d’estate Presti propone “Il rito della luce”. I giorni del solstizio d’estate si tingono così di un’atmosfera magica: artisti, poeti, attori, performers, studenti di varie Accademie di Belle Arti, etc., sono protagonisti del Rito della Luce. Un’opera corale dove ogni artista rappresenta un valore di bellezza non individuale ma universale.Info e contatti:

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I Martedì Critici – Gea Casolaro

Gea Casolaro
Martedì 18 Febbraio 2020
Sala Teatro, Accademia di Belle di Frosinone
a cura di Alberto Dambruoso e Bruno Di Marino

Martedì 18 febbraio presso la sala teatro dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone ha avuto luogo l’ottavo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al decimo anno di attività.

Ospite dell’incontro curato dai docenti dell’Accademia Alberto Dambruoso e Bruno Di Marino è l’artista Gea Casolaro, alla quale l’accademia ha dedicato la personale Molteplici realtà, inauguratasi il 13 dicembre e allestita fino al 21 febbraio.

Romana di nascita, nel suo lavoro ventennale l’artista, che vive tra Roma e Parigi, indaga – attraverso la fotografia, il video e la scrittura – il rapporto con le immagini, l’attualità̀, la società̀ e la storia. La sua ricerca mira ad attivare un dialogo permanente tra le esperienze e le persone, per ampliare la capacità di analisi e di conoscenza del mondo attraverso i punti di vista altrui. Sono rispettivamente del 2017 e del 2018 le sue personali Con lo sguardo dell’altro, presso il Macro, Museo di arte contemporanea di Roma, e Nel corpo della città, esposizione diffusa su tre sedi, progetto commissionato dal Museo Laboratorio della Mente.
Sono del 2019 il focus Gea Casolaro. La Poesia dell’impegno dedicato dal Maxxi Museo delle Arti del XXI secolo al suo lavoro video e la personale Molto visibile, troppo invisibile sulle tematiche di immigrazione, razzismo e accoglienza alla galleria The Gallery Apart di Roma.

Le opere di Casolaro sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche tra cui: MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma; CNA – Centre National de l’Audiovisuel, Dudelange, Luxembourg; Mart – Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto; MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea de L’Aquila; Collezione Farnesina Experimenta, Ministero degli Affari Esteri, Roma; Collezione della Fondazione Quadriennale di Roma; Collezione CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Roma; Pinacoteca Comunale di Terni; Collezione Provincia Autonoma di Bolzano; Collezione storica del Premio Suzzara; Monumento Parco Eternot Comune di Casale Monferrato; Museo Laboratorio della mente, Roma; Mufar, Museo delle armi delle Reali Ferriere Borboniche, Mongiana.

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I Martedì Critici – Giampaolo Abbondio

Giampaolo Abbondio
Martedì 4 Febbraio 2020 ore 19.00
VISIONAREA ART SPACE
a cura di Alberto Dambruoso e Matteo Basilé

Martedì 4 febbraio ha avuto luogo il settimo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al decimo anno di attività.

Tale format si colloca nel più ampio progetto Visionarea Art Space, incubatore di idee che propone e promuove progetti di artisti contemporanei nazionali e internazionali, e che si avvale fin dalla prima edizione del fondamentale sostegno del Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele e della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale di cui il Prof. Emanuele è il Presidente.

La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diverse sedi, dal Visionarea Art Space all’Accademia di Belle Arti di Roma..

Il tema comune del secondo ciclo di incontri stagionali sarà “il Mediterraneo”, simbolo di culture antiche e moderne, luogo di incontri e scambi, spazio di conquiste, scoperte e conoscenza. Un Mare attorno al quale sono nate e cresciute alcune tra le più importanti civiltà dell’occidente e dell’oriente di questa parte di mondo, e si sono sviluppate le caratteristiche, uniche e peculiari, delle popolazioni che l’hanno vissuto e navigato. Maestri di chiara fama ed emergenti dal riconosciuto valore professionale saranno invitati presso il Visionarea Art Space per discutere della propria arte, di significati e poetiche, ma anche di una cultura comune, quella di area mediterranea appunto, che ha influenzato e caratterizzato nei secoli la produzione artistica e culturale delle nostre terre.

Ospite del settimo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici»
è il gallerista Giampaolo Abbondio (Milano, 1966)

Proveniente dal mondo della finanza, Responsabile del comparto Azionario Internazionale della Sicav in Symphonia, nel 2001 Giampaolo Abbondio, innamoratosi delle opere di Alighiero Boetti, decide di fondare la Galleria Pack di Milano e di vivere, da quel momento, dedicandosi all’arte e alla promozione e valorizzazione di artisti emergenti e di artisti di riconosciuta fama, italiani e internazionali.

Da un lato l’attenzione verso il corpo, nelle sue diverse rappresentazioni e manifestazioni, dall’altro la ricerca di esperienze fisiche e sensoriali attraverso installazioni di grande formato, infine l’interesse verso le nuove tecnologie e i nuovi media dell’arte contemporanea, questi i tre filoni tracciati e seguiti nel corso degli anni dalla Galleria di Milano. In costante dialogo con gli artisti, Abbondio ha curato con attenzione ogni progetto, impegnandosi nella produzione dei lavori esposti negli spazi della Galleria, seguendone ogni fase della realizzazione, fino alla ricerca dell’allestimento corretto per una fruizione ottimale di installazioni complesse e ambiziose; in continua collaborazione con curatori italiani ed esteri, ha garantito alla Galleria uno scambio culturale di respiro internazionale.

Nel 2005, la Galleria Pack ha realizzato “My Rome”, una performance corale dell’artista Zhang Huan presso i Musei Capitolini di Roma. Nel 2009, la Galleria vanta la partecipazione di tre dei suoi artisti alla 53° Edizione della Biennale di Venezia: Matteo Basilé e il duo Masbedo sono stati invitati ad esporre presso il Padiglione Italia, curato da Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli, mentre Andrei Molodkin ha esposto al Padiglione Russo curato da Olga Sviblova.

É del 2013 la partecipazione di Marìa Magdalena Campos-Pons alla 55° Biennale di Venezia, con l’opera installativa multimediale “3+1=54+1=55. Letter of the Year” esposta presso il Padiglione Cuba. Nel 2017 l’artista ha preso parte a documenta 14, dove ha presentato ad Atene e Kassel il progetto “Matanzas Sound Map”. Nel 2017 Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto celebra la storia della Galleria e la figura del gallerista Giampaolo Abbondio allestendo all’interno delle proprie sale la mostra “Cortesie per gli ospiti”, un ampio progetto espositivo curato da Luigi De Ambrogi che raccoglie una selezione di opere di artisti maggiormente legati alla Galleria fin dalla sua fondazione.

Nel 2019 tre artisti italiani della Galleria, Matteo Basilé, Maurizio Cannavacciuolo e Dario Ghibaudo, sono stati invitati a partecipare alla XIII edizione della Biennale dell’Avana a Cuba, realizzando progetti inediti nei rispettivi media ed esponendoli in alcune importanti sedi istituzionali e luoghi pubblici di Matanzas, città in forte sviluppo nei pressi di L’Avana.

La Galleria di Giampaolo Abbondio ha preso parte a numerose fiere di arte contemporanea sia a livello nazionale, come Arte Fiera Bologna e Miart, e sia internazionale, come Arco (Madrid), Art Chicago (Chicago), Art Miami (Miami Beach), Art Moscow (Mosca), Beirut Art Fair (Beirut) e Art Dubai (Dubai).

In continua evoluzione, nel 2015 la Galleria si è trasferita nella sede milanese di SPAZIO|22 in viale Sabotino 22, all’interno della quale oggi condivide gli spazi con la Galleria Federico Luger (FL GALLERY). Nel settembre 2019, dopo diciannove di attività, la Galleria ha adottato il nome odierno di Galleria Giampaolo Abbondio.

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I Martedì Critici – Studio Azzurro

 

Studio Azzurro
Martedì 28 Gennaio 2020 ore 19.00
VISIONAREA ART SPACE
a cura di Alberto Dambruoso e Bruno Di Marino

Martedì 28 gennaio ha avuto luogo il sesto appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’ «Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al decimo anno di attività.

Tale format si colloca nel più ampio progetto Visionarea Art Space, incubatore di idee che propone e promuove progetti di artisti contemporanei nazionali e internazionali, e che si avvale fin dalla prima edizione del fondamentale sostegno del Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele e della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale di cui il Prof. Emanuele è il Presidente.

La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diverse sedi, dal Visionarea Art Space all’Accademia di Belle Arti di Roma..

Il tema comune del secondo ciclo di incontri stagionali sarà “il Mediterraneo”, simbolo di culture antiche e moderne, luogo di incontri e scambi, spazio di conquiste, scoperte e conoscenza. Un Mare attorno al quale sono nate e cresciute alcune tra le più importanti civiltà dell’occidente e dell’oriente di questa parte di mondo, e si sono sviluppate le caratteristiche, uniche e peculiari, delle popolazioni che l’hanno vissuto e navigato. Maestri di chiara fama ed emergenti dal riconosciuto valore professionale saranno invitati presso il Visionarea Art Space per discutere della propria arte, di significati e poetiche, ma anche di una cultura comune, quella di area mediterranea appunto, che ha influenzato e caratterizzato nei secoli la produzione artistica e culturale delle nostre terre.

Ospite del sesto appuntamento stagionale de
«I Martedì Critici» è stato Studio Azzurro

Fabio Cirifino e Leonardo Sangiorgi, fondatori di Studio Azzurro, collettivo artistico tra i più conosciuti a livello internazionale, che da quasi 40 anni opera nel campo dell’arte multimediale, ripercorreranno la loro carriera illustrando i lavori più significativi con l’ausilio di spezzoni video e slide.

Nel 1982 Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi danno vita ad un’esperienza che nel corso degli anni esplora le possibilità poetiche ed espressive delle nuove culture tecnologiche; a loro si aggiunge, dal 1995 al 2011, Stefano Roveda. Attraverso la realizzazione di videoambienti, ambienti sensibili e interattivi, percorsi museali, performance teatrali e film, disegnano un percorso artistico trasversale alle tradizionali discipline e formano un gruppo di lavoro aperto a differenti contributi e importanti collaborazioni.

La ricerca artistica, all’inizio, si orienta verso la realizzazione di videoambientazioni, in cui viene sperimentata l’integrazione tra immagine elettronica e ambiente fisico, perseguendo l’intento di rendere centrale lo spettatore e i percorsi percettivi in cui è inscritto. I videoambienti sono macchine narrative basate su uno scenario fortemente connotato, su sequenze videoregistrate di piccoli accadimenti reiterati e su una composizione di monitor, che favorisce la dissoluzione dei limiti dello schermo. Opere come Il Nuotatore (va troppo spesso ad Heidelberg) e Vedute (quel tale non sta mai fermo), in cui ricorrono gli elementi della figura umana e della natura, vengono progettate in funzione del contesto spaziale e sociale che dovrà accoglierle.
In quegli anni la produzione di diversi spettacoli, come Camera astratta (1987) – commissionato da Documenta 8 di Kassel e vincitore del Premio Ubu – spingono la ricerca dentro i confini del teatro e della performance, trovando un’originale modalità di integrazione tra azione teatrale e immagine video, con l’invenzione della doppia scena, basata sull’interazione in diretta tra il corpo dell’attore e lo spazio virtuale del video. Nello stesso periodo, con L’osservatorio nucleare del sig. Nanof (1985), prosegue l’attività cinematografica, che culmina con l’uscita nelle sale del lungometraggio Il Mnemonista (2000), viaggio nei meandri della memoria, liberamente tratto da un affascinante caso clinico, descritto da A. Lurija. Nel 1995 si delinea un nuovo e fondamentale interesse per le questioni dell’interattività e del multimediale, con la realizzazione di una serie di lavori definiti ambienti sensibili, tra cui Tavoli (Perché queste mani mi toccano?, 1995) e Coro (1995). Si tratta di ambienti che hanno la capacità di reagire alle sollecitazioni di chi li pratica, in cui la tecnologia si fonde con la narrazione e con lo spazio, dove gli effetti prodotti derivano dalle scelte e dalla presenza di più persone e i dispositivi, mediante “interfacce naturali”, reagiscono senza l’uso di protesi tecnologiche, ma attraverso modalità comunicative comuni, come il toccare, il calpestare o l’emettere suoni.
Nel 2002, a conclusione di due anni di ricerca e di viaggi, viene presentata, a Castel S. Elmo a Napoli e al Mori Art Museum di Tokyo, Meditazioni Mediterraneo, una mostra composta da cinque “paesaggi instabili”, installazioni interattive sul tema dell’identità mediterranea. Quest’opera segna l’inizio di un nuova necessità di confronto con il territorio, con la sua memoria e la sua identità, che fa convergere le sperimentazioni precedenti verso la progettazione di percorsi museali multimediali, tra cui Il Museo della Resistenza a Sarzana (2000) e il museo Montagna in Movimento (2007), a Vinadio nel Forte Albertino. Le forti componenti narrative ed immersive, l’approccio relazionale e interattivo caratterizzano questi musei come ecosistemi di conoscenza, habitat narrativi che si trasformano nel dialogo allargato con il pubblico e le comunità virtuali. Esempio paradigmatico dei musei di narrazione, è il Museo Laboratorio della Mente a Roma (2008) che affronta la questione del disagio mentale e delle sue forme di segregazione con un percorso conoscitivo ed esperienziale, attraverso il quale si dimostra l’interesse per “operazioni” oltre che “opere”, che si connettono con il tessuto sociale.

Il confronto con i valori della memoria dei luoghi e delle comunità, influenza anche il percorso artistico, facendo nascere un nuovo ciclo di opere, chiamato Portatori di storie, in cui viene sperimentata una forma di interattività che vede il visitatore coinvolto, con modalità fortemente partecipative, nella scoperta del territorio locale, attraverso il racconto dei suoi abitanti. Le prime opere di questo progetto, tuttora in corso, vengono presentate a Casablanca, con Sensible Map, alla Biennale internazionale di Santa Fe, La quarta scala e all’Expo Universale di Shanghai 2010, con Sensitive City. Mentre le due più recenti sono state In Principio (e poi) realizzata nel 2013 per la 55. Biennale d’Arte di Venezia, e Miracolo a Milano nel 2016, per la mostra retro-prospettiva di Palazzo Reale, a Milano.

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I Martedì Critici – Massimo Piersanti

Massimo Piersanti
Martedì 12 Novembre 2019 ore 18.30
Accademia di Belle Arti di Roma 
a cura di Alberto Dambruoso e Bruno Di Marino
Introduce Tiziana D’Acchille, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma

Martedì 12 Novembre ha avuto luogo il quinto appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al decimo anno di attività.

La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diverse sedi, dall’Accademia di Belle Arti di Roma al Visionarea Art Space di Roma.

Ospite del quinto appuntamento stagionale de «I Martedì Critici» è
Massimo Piersanti (Roma, 1939)

Massimo Piersanti nasce a Roma nel 1939. Dopo aver trascorso la giovinezza tra Napoli, Neuchatel e Londra, nel 1967 torna nella capitale per dedicarsi alla fotografia. Inizia come fotografo di architettura, matura delle esperienze nel mondo del cinema, e quindi si specializza nella fotografia pubblicitaria, lavorando per società quali General Motors, Esso, Frau, Alitalia, FIAT, Renault, Honda, Jaguar, Valtur, Motorola.
Contemporaneamente, dal 1970, comincia a documentare la scena artistica romana, divenendo il fotografo ufficiale degli Incontri Internazionali d’Arte, l’associazione animata da Graziella Leonardi Buontempo, che promuove -nella sede dello storico Palazzo Taverna, in altri spazi cittadini e successivamente anche altrove, mostre, incontri, dibattiti, con i più significativi esponenti della ricerca estetica contemporanea.
Dal 1989 fino al 1996 risiede a Barcellona, dove collabora con Gloria Moure per le mostre “all’Espai Poble nou”. Dopo il ritorno in Italia (tra Roma, Napoli e Milano) continua a seguire e a ritrarre il lavoro di maestri ancora attivi e artisti emergenti della scena artistica internazionale.

INFO PUBBLICO
Accademia di Belle Arti di Roma
Via di Ripetta 222, Roma

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Foto di:
Gianfranco Basso Art

Riprese video:
Accademia di Belle Arti di Roma

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