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I Martedì Critici – Gino Sabatini Odoardi

25 ottobre 2022 ore 16
Accademia di Belle Arti di Frosinone

a cura di Alberto Dambruoso e Massimo Carboni

Introduzione Loredana Rea, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone

Martedì 25 ottobre si terrà il sesto appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», gli incontri con i
protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al
dodicesimo anno di attività.
L’iniziativa, accompagnata da grande favore di pubblico fin dalla prima edizione realizzata nella casa
dell’ideatore sul Colle Oppio, è stata poi ospite di sedi esclusive: Museo Pecci di Milano, Palazzo delle Arti di
Napoli, Macro e il Maxxi di Roma, il Chiostro del Bramante e tanti altri luoghi, mantenendo sempre il format
iniziale. Molti i personaggi intervistati in tanti anni di attività: Luigi Ontani, Joseph Kosuth, Nunzio, Jannis
Kounellis, Mimmo Jodice, Marco Tirelli, Hidetoshi Nagasawa, Paolo Canevari, Adrian Paci, Arcangelo
Sassolino e altri.
Ospite del sesto appuntamento stagionale de «I Martedì Critici» sarà Gino Sabatini Odoardi. L’incontro,
verrà introdotto dalla direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone Loredana Rea, ha seguito l’ormai
consueta formula dell’intervista pubblica, sarà condotta da Alberto Dambruoso e il filosofo Massimo Carboni.
La ricerca di Gino Sabatini Odoardi si caratterizza per un marcato interesse verso il pensiero tradizionale
quale occasione per riflettere sul modo di porsi dell’uomo di fronte all’inconoscibilità del mondo. Un concetto
indagato con modalità sempre nuove dove segno, disegno, pittura, scultura e installazione si intersecano
senza soluzione di continuità, generando cortocircuiti dialettici tra forma e contenuto atti a forzare i limiti della
rappresentazione. L’intenzione, come dichiara l’artista, è quella di «insinuare il dubbio, rimettere in
discussione la realtà, rompere gli equilibri su cui poggia la nostra cultura scardinando le nostre sicurezze, in
un gioco di specchi infiniti, un continuo rimando senza risposta».
Per raggiungere questo obiettivo, Gino Sabatini Odoardi si serve della termoformatura in polistirene: un
processo di derivazione industriale utilizzato nel campo dello stampaggio di materie plastiche, da lui
declinata in ambito artistico. L’appropriazione di tale processo materico lo rende artista unico nel panorama
italiano e internazionale.
Questa tecnica consente all’artista di isolare oggetti del quotidiano per poi trasformarli in sculture e
installazioni complesse dall’equilibrio spesso precario, o di imprimere il segno della grafite nel disegno
sostituendo al comune foglio di carta un foglio di polistirene. Con un artificio plastico tecnologicamente
avanzato, Sabatini Odoardi porta ai limiti estremi la condizione di esistenza degli oggetti che risultano così
completamente estraniati dal mondo esterno di cui facevano parte. Uno straniamento che li rende muti
fantasmi di sé stessi, annullando la loro funzione pratica. Durante la serata de “I Martedì Critici” verranno
proiettate delle slide show del lavoro dell’artista.
Gino Sabatini Odoardi è nato a Pescara nel 1968. Determinanti nella sua formazione gli incontri con Fabio
Mauri (performer nel 1997 in “Che cosa è il fascismo” alla Kunsthalle di Klagenfurt e successivamente
assistente) e Jannis Kounellis (artista in residenza nel 1998 all’Aquila). Tra i vari premi: nel 1999 ha ricevuto
da Alfred Pacquement (Centre George Pompidou) “Le prix des Jeunes Createurs” all’Ecole Nationale
Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Nel 2011 è stato invitato alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte La
Biennale di Venezia, Padiglione Italia (Arsenale). Nel 2010 la Logos edizioni pubblica un volume a lui
dedicato, “Postumo al nulla”, a cura di Francesco Poli e Massimo Carboni. Il suo lavoro è presente in
numerose collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Tra le numerose mostre personali si ricordano:
“Nel cilindro del dubbio”, Forte Leopoldo I, Forte dei Marmi (2022); “Incipit senza titolo”, Museo Chini, Borgo
San Lorenzo, Firenze (2018); “Decentrato”, Whitelight Art Gallery, Milano (2016); “Pieghe e Polvere”, Museo
PAN, Napoli (2016), “Tra le pieghe” (Entre le plis), Gowen Contemporary, Genèva Switzerland (2013). Dal
2013 è rappresentato dalla galleria Gowen Contemporary di Ginevra. Dal 2017 è docente di Plastica
Ornamentale e Tecniche Plastiche Contemporanee presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Vive e
lavora a Pescara.

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ARTRIBUNE

I Martedì Critici – Vincenzo Scolamiero

Vincenzo Scolamiero
a cura di Alberto DambruosoRoberto Gramiccia Gabriele Simongini
Martedì 10 Maggio, ore 19.30

Tempio di Venere e Cupido
Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7/8, Roma
 Martedì 10 maggio avrà luogo il secondo appuntamento della nuova stagione de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti al dodicesimo anno di attività.La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, a partire dalla nuova sede, il Tempio di Venere e Cupido a Roma. 

Ospite del secondo appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà Vincenzo Scolamiero

Vincenzo Scolamiero, artista romano, è docente di Pittura presso il Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Inizia la sua attività artistica nel 1987 con la mostra personale presentata da Antonio Mercadante presso la Galleria Ferro di Cavallo a Roma. Maurizio Calvesi lo presenta nel 1991 con una mostra personale alla Galleria de’ serpenti di Roma.
Nel 1995 inizia la sua collaborazione con la galleria Edieuropa Qui arte contemporanea presentato da Lorenza Trucchi che successivamente lo invita alla Quadriennale d’Arte Romana.
Da allora il suo curriculum conta numerose partecipazioni a rassegne di carattere nazionale e internazionale: dalla Quadriennale Romana, alla Biennale di Venezia, dalla Biennale d’Arte Sacra curata da Maurizio Calvesi, al Drawing Center di New York, alla mostra Italia-Giappone, venti artisti a confronto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, curata da Augusta Monferini. Viene più volte invitato al Premio Michetti dove vince il primo premio nell’estate del 2014. Le sue opere sono state esposte a New York, Seul e Busan in Korea, a Pechino e presso l’Art Museum di Phoenix – China nella rassegna Italian Contemporary Art of Cross-Cultural Vision nel 2018
Sue mostre personali sono state ospitate in rilevanti spazi pubblici e privati: la mostra La Piuma e la Pietra nella Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea della Repubblica di San Marino del 2006, nel 2011 presso la Sede Centrale di Roma della Banca Nazionale del Lavoro che colleziona le sue opere, presso la Galleria d’Arte Comunale d’AC di Ciampino a cura di Tiziana D’Acchille e nella Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Gaeta.
Nel 2019 è presentata la sua importante mostra personale Della declinante ombra presso il Museo Carlo Bilotti di Roma, che segna la presenza di quasi 12.000 visitatori, a cura di Gabriele Simongini, con catalogo De Luca Editore d’Arte.
Nel luglio dello stesso anno la mostra Turbulence con la Galleria Mizuma Kips & Wada Art Gallery di New York e sempre nel 2019 la doppia mostra personale Distico – Piero Sadun Vincenzo Scolamiero a cura di Marco di Capua e Raffaella Bozzini per la Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea di Roma.
Nel marzo 2021 al Museo Napoleonico di Roma la mostra Le altre opere – Artisti che collezionano artisti, a cura del Comune di Roma Capitale, Sovrintentenza Capitolina, Roma.
Si è appena conclusa, nello scorso gennaio 2022, la grande mostra personale Del silenzio e della trasparenza nei due piani dei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico a Siena con oltre sessanta opere, a cura di Inner Room – Siena e Comune di Siena, in collaborazione con la Fondazione Accademia Musicale Chigiana, la Galleria Edieuropa – Qui arte contemporanea di Roma, Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e l’Accademia di Belle Arti di Roma. Catalogo De Luca Editore D’Arte, Roma.
È rappresentato a Roma dalla Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea.

I Martedì Critici – Silvia Giambrone

Silvia Giambrone

a cura di Alberto Dambruoso e Paola UgoliniMartedì 26 Ottobre, ore 19.30

Tempio di Venere e Cupido

Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7/8, Roma
Martedì 26 ottobre avrà luogo il quarto appuntamento stagionale de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti all’undicesimo anno di attività.La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, a partire dalla nuova sede, il Tempio di Venere e Cupido a Roma. 

Ospite del quarto appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà Silvia Giambrone

Silvia Giambrone, Agrigento (1981); vive e lavora tra Roma e Londra. Lavora con diversi media. La sua ricerca è incentrata sulle forme sotterranee di assoggettamento. Ha vinto numerosi premi e partecipato a numerose residenze in Europa e USA. È ambasciatore per Kaunas2022. Vince il Premio VAF 2019. Collabora con la maison Dior nel 2021.
Attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi – performance, installazione, scultura, suono, video – il lavoro di Silvia Giambrone esplora le politiche e le pratiche del corpo con una particolare attenzione alle forme più sotterranee di assoggettamento. La sua ricerca indaga la dimensione politica dell’intimità̀ poiché́ essa è il terreno in cui si radicano le forze più̀ misteriose di ognuno. Osservando con sospetto il rapporto tra le relazioni e gli oggetti, che si offrono sempre più̀ come simulacri degli aspetti più̀ reconditi delle dinamiche relazionali, il suo lavoro opera una ricognizione sul domestico e sulle sue tensioni più̀ profonde. L’artista ritiene infatti che la violenza sia un linguaggio e che proprio l’ambiente domestico sia il luogo in cui primariamente si venga addomesticati alla possibilità̀ della violenza stessa.
Tra le sue mostre più significative: Eurasia, Mart, Rovereto (2009); Qui vive? Moscow Biennale (2010); Re-Generation, Museo Macro, Roma (2012); Critica in arte, Museo MAR, Ravenna (2014); Un terribile amore per la guerra, 10th Kaunas Biennale, National Museum of M. K. Čiurlionis, Kaunas, Lituania (2015); W Women in Italian Design, Triennale di Milano (2016); Time is out of Joint, La Galleria Nazionale, Roma (2017); Young Italians 1968 – 2018, IIC, New York City (2018); VII Premio Fondazione VAF, Stadtgalerie Kiel, Germania (2019); Feminism in Italian Contemporary Art, Richard Saltoun Gallery, Londra (2019); Sovvertimenti, Museo Novecento, Firenze (2019); Nobody’s room. Anzi, parla, Museo del 900, Milano (2020); Mascarilla 19, MAXXI, Roma (2020); Io dico io, La Galleria Nazionale, Roma (2021); Orizzonti del corpo, Fondazione Palazzo Magnani, Reggio Emilia (2021); Reclaiming & Making, Museum of Sex, NYC (2021).
Lavora con Studio Stefania Miscetti a Roma, Richard Saltoun Gallery a Londra.

I Martedì Critici – Luca Coser

Luca Coser

a cura di Alberto Dambruoso e Annalisa Ferraro

Martedì 19 Ottobre, ore 19.30

Tempio di Venere e Cupido

Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7/8, Roma
Martedì 19 ottobre avrà luogo il terzo appuntamento stagionale de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti all’undicesimo anno di attività.La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, a partire dalla nuova sede, il Tempio di Venere e Cupido a Roma. 

Ospite del terzo appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà Luca Coser

Luca Coser (Trento, 1965) è artista e docente di ruolo di Disegno all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.
Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova e all’Accademia di Belle Arti di Firenze con Gustavo Giulietti, dove si è diplomato nel 1987. Ha tenuto la sua prima esposizione collettiva significativa nel 1985, a cura di Danilo Eccher, e la sua prima esposizione personale nel 1989 negli spazi della galleria Ponte Pietra di Verona, a cura di Luigi Meneghelli. Da allora ha esposto in numerose gallerie pubbliche e private in Italia e all’estero, presentato da autorevoli critici e curatori del mondo artistico.
«La sua ricerca si articola in un costante gioco di stratificazioni, dissolvenze e spostamenti di senso. La sua pittura, partendo sempre da citazioni personali, riflette sul senso di una identità sempre più precaria, sulla fragilità della singolarità dell’esistenza, ma anche sull’inconscio collettivo. Per questo Coser si muove in una rappresentazione di opposti: nella sua pittura convivono verità e finzione, affermazione e negazione, serenità e trepidazione, in un complesso confronto che diventa metafora dell’animo umano. La sua è una pittura al confine tra figurazione ed astrazione, dove le figure, dipinte e poi celate, appaiono come presenze avvolte sempre da un silenzioso stato di sospensione. Così, su tutto, emerge un senso di ignoto, di mistero, ma anche quel senso di inquietudine che sembra avvolgere la società della “post verità”». (Gianluigi Colin)
Attualmente il suo lavoro è rappresentato da UMA Gallery, Milano – Kips Gallery, New York – Crag Gallery, Torino.

I Martedì Critici – Alice Schivardi

Alice Schivardi
a cura di Alberto Dambruoso e Matteo Boetti Martedì 12 Ottobre, ore 19.30

Tempio di Venere e Cupido

Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7/8, Roma
Martedì 12 ottobre avrà luogo il secondo appuntamento stagionale de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti all’undicesimo anno di attività.La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, a partire dalla nuova sede, il Tempio di Venere e Cupido a Roma. 
Ospite del secondo appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà Alice Schivardi.
Alice Schivardi nasce ad Erba (CO) nel 1976. Frequenta il corso dell’artista Alberto Garutti all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, diplomandosi con una tesi su Louise Bourgeois. In seguito, collabora con alcuni registi e direttori della fotografia in ambito teatrale e cinematografico, maturando in sé una forte visione narrativa che svilupperà successivamente nel suo lavoro. La frequentazione di diversi artisti le ha permesso di approfondire il disegno come metodo d’indagine insieme a una sperimentazione continua dei materiali ed una moltitudine di esperienze sia in campo lavorativo che umano e sociale. Dopo il diploma presso l’Accademia di Belle Arti, si trasferisce a Roma.Attraverso il suo lavoro stabilisce legami umani, ponti affettivi che trasforma nel materiale “puro” delle sue opere. Esplora i macro-fenomeni sociali e le loro logiche, attraverso una metodologia che fa tesoro dello scambio intimo delle micro-esperienze. Utilizza il “disegno a ricamo” per avvicinarsi alle storie e per stabilire un legame tra le storie e il suo lavoro, tra il processo artistico e l’opera d’arte finita. I doni che riceve dalle persone che di volta in volta incontra diventano narrazioni attraverso le sue espressioni artistiche: disegni a ricamo, fotografia, video, audio, performance e installazioni. La vitalità del suo lavoro nasce quindi dai legami umani che stabilisce. Questo processo, infatti, le permette di indagare a fondo la realtà allo scopo di trovare segnali e messaggi dal forte impatto etico, politico e sociale. I suoi campi di indagine si muovono tra la storia e le storie, e si ritrovano nelle opere, nelle performance, transitando dall’interpretazione alla generazione di significati, dall’alchimia all’antroposofia, ai viaggi in caduta libera, ai “salti nel vuoto”. Alice Schivardi pensa con particolare attenzione sia al mondo naturale che a quello umano, al fine di evidenziare le relazioni che diversamente li uniscono, e analizza l’elemento della diversità come collante tra mondi e identità apparentemente estranei ma legati da una sorta di filo imponderabile.Ha partecipato a numerosi premi tra cui Premio Cairo a Palazzo Reale di Milano, Premio Maretti, Museo PAN di Napoli e ha vinto la 16/a edizione del primo premio “Videominuto” al Museo Pecci di Prato. Tra le sue mostre personali più recenti, “La vita è una ruota”, Una vetrina, the indipendent_Maxxi, Roma (2020), “A suon di ali”, Torre Flavia, Ladispoli, Roma (2019), “Ero figlia unica”, Fondazione Pescheria Centro Arti visive di Pesaro (2015), “Wormholes” presso il Museo del Los Sures in collaborazione con I.S.C.P di New York (2014). Ha partecipato a mostre e manifestazioni collettive presso: Manifesta 12#, Palermo (2018), il Museo Pecci di Prato (2018), La Galleria Nazionale, Roma (2017), Auditorium Parco della Musica, Roma (2015), Palazzo Trinci, Foligno (2014), all’American Academy in Rome (2008).