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I Martedì Critici – Uemon Ikeda

UEMON IKEDA

a cura di Alberto Dambruoso e Simonetta Lux

con la collaborazione di
Alice Falsaperla



Martedì 31 Maggio, ore 19.30

Tempio di Venere e Cupido
Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7/8, Roma
 Martedì 31 maggio avrà luogo il quarto appuntamento della nuova stagione de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti al dodicesimo anno di attività.La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, a partire dalla nuova sede, il Tempio di Venere e Cupido a Roma. 

Ospite del quarto appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà UEMON IKEDA

All’interno di una vasta e coerente creazione, Uemon Ikeda ((Kōbe, 1952), artista giapponese di fama internazionale, ha indirizzato la sua sperimentazione artistica a metà tra l’installazione e la performance, la tradizione e l’avanguardia. «Tale capacità di lettura del passato e dell’attuale, delle architetture e della psiche, intesa come costruzione continua in un gioco di specchi, in Uemon coincideva e coincide tuttora un senso intuitivo ed ossessivo del vissuto spaziale imposto dal mondo contemporaneo», afferma Simonetta Lux, che ha dedicato all’artista ben due personali al Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea della Sapienza.
Il suo percorso è iniziato con Venanzo Crocetti all’Accademia di Belle Arti di Roma, sua città di adozione dal ’77, proseguendo con numerose esposizioni e partecipazioni a rassegne internazionali d’arte contemporanea. L’Ambasciatore Umberto Vattani, Presidente della Fondazione Italia-Giappone, definisce Ikeda «profondamente italiano, pur restando convintamente giapponese. Questa doppia natura gli fornisce punti di vista complementari e momenti di felicità insospettabili». «Fortunatamente a Roma ho vissuto in un periodo che permetteva agli artisti un tipo di ricerca non stilistica. Per me l’arte è una cosa molto seria, un argomento ontologico», spiega Ikeda.
Il processo creativo dell’artista si manifesta attraverso aspetti concettuali che evocano un esotismo e una riflessione sul mondo sensibile, declinandoli in codici linguistici differenziati. Si tratta di una trasposizione estetica per via naturale, con l’utilizzo della pigmentazione e della colla vegetale, come “la polvere del vulcano Fuji che, quando piove, si scioglie lentamente”. L’immagine rappresentata diviene allusiva e si lascia creare dal valore di una macchia o da un improvviso cedere della mano sulla carta di riso o da un segno della china come nuovo supporto dell’opera.
La creazione prende anche la forma di testi scritti quando accadde che, giunto a tremilacinquecento disegni, l’artista iniziò a disegnare senza modelli, poiché già esisteva nel suo cervello. In seguito a una confusione nel concepire uno spazio in cui la lunghezza della profondità corrispondesse al tempo passato, decise di scrivere.
Con un filo misto di lana e seta, invece, l’artista trama un personale concetto di stanza e ci conduce in un “cunicolo spazio-temporale”, fatto di linee, forme e geometrie aeree che si disgregano e aggregano per illogici ritorni. Si è di fronte a strutture meticolose e complesse, in cui gli indizi di profondità si rovesciano continuamente, a favore di una mediazione sempre rinnovata tra autore e spettatore. Questo spiega, inoltre, l’ottica inclusiva dell’autore che spesso ha portato al coinvolgimento diretto alla realizzazione dell’installazione degli studenti dell’Accademia o dell’Università. Secondo Ikeda lo spazio espositivo è un vuoto, colmato da un reticolo coinvolgente e sintetico; un “impero dei sensi” che supera il saper vedere e conduce il pubblico verso altre forme di percezione dell’opera. «La seguente modalità di rottura, inaugurata dalle avanguardie storiche e ripresa dalle neoavanguardie del secondo dopoguerra con studi sulle forme estetiche, i posizionamenti sociali e le strategie politico-culturali, per l’artista coincide con le tre sfere di valore, quali il Bello, l’Etica e la Verità, che l’arte contemporanea deve affrontare», afferma Alice Falsaperla che ha curato l’ultima mostra dell’autore negli spazi della Galleria La Nuvola di Via Margutta. Ed è in questa occasione che è stata presentata, insieme all’Ambasciatore Vattani, una raccolta di scritti inediti dell’artista, a cura di Marta Bianchi, dal titolo Racconti Paralleli. In essi, come nella sua arte, si alternano continuamente testimonianza e astrazione. 

I Martedì Critici – Adrian Tranquilli

Adrian Tranquillia cura di Alberto Dambruoso e Antonello Tolve

Martedì 24 Maggio, ore 19.30

Tempio di Venere e Cupido
Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7/8, Roma
 Martedì 24 maggio avrà luogo il terzo appuntamento della nuova stagione de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti al dodicesimo anno di attività.La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, a partire dalla nuova sede, il Tempio di Venere e Cupido a Roma. 

Ospite del terzo appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà Adrian Tranquilli

Adrian Tranquilli nasce a Melbourne, in Australia nel 1966, da madre inglese e padre italiano. Trascorre i primissimi anni tra Australia e Inghilterra e si stabilisce in Italia insieme alla famiglia, dove inizia il percorso scolastico. Dopo aver conseguito la maturità classica, il suo background multiculturale lo indirizza verso gli studi di antropologia culturale, che inizia a frequentare dal 1985. Durante il corso di studio entra in contatto con l’antropologa Ida Magli, allora titolare di cattedra, con cui instaura un intenso rapporto di collaborazione durato trent’anni, fino alla sua scomparsa. La sua formazione artistica deve molto all’insegnamento di Toti Scialoja, di cui è assistente per un decennio dal 1988 al 1998. Nello stesso periodo frequenta assiduamente gli studi degli artisti presso il Pastificio Cerere e collabora con Nunzio in qualità di assistente per diversi anni. 
Comincia ad esporre nel 1990 con la prima mostra in Ascona (Dedalus, Casa Serodine). Già dagli esordi sviluppa un linguaggio formale molto originale, improntato sui temi approfonditi nel corso degli studi di antropologia culturale. In particolare si interessa alla rappresentazione della figura femminile e il suo ruolo all’interno di un modello culturale, come quello occidentale, basato in prevalenza sul dominio maschile. La sua prima personale di rilievo è “Sei Senza Nome” nel 1995, presentata nell’ Oratorio dei Filippini di Roma del Borromini, e in contemporanea nello Studio Miscetti a Roma con il quale continuerà a collaborare fino ad oggi, realizzando diverse personali: “Futuro Imperfetto” 1998, “Evidence” 2001, “Don’t Forget the Joker” 2006, “After the West” 2016. Dalla mostra “Futuro Imperfetto”, e soprattutto con “Evidence” in poi, il lavoro di Tranquilli comincerà a concentrarsi sempre di più sull’analisi critica delle rappresentazioni maschili veicolate attraverso il linguaggio visivo derivante dal mondo fantasy, dal fumetto supereroico e dalle graphic novels.
Il suo lavoro è stato presentato attraverso mostre personali, nei musei Italiani di maggior rilevo, come il Palazzo delle Esposizioni, Roma (2001), il MACRO – Museo di arte contemporanea di Roma (2003 e 2011), il Palazzo Reale a Milano (2010), il MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (2014), il MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2016), l’Auditorium Parco della Musica, Roma (2021) o la GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (2005), e il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo (2018) a Roma. Ha esposto internazionalmente in importanti musei, gallerie e centri d’arte contemporanea, come il MAK – Museo delle Arti Applicate e la Kunsthalle di Vienna (2001 e 2006), il Dalì Museum, St. Petersburg in Florida (2001) negli Stati Uniti, lo IASPIS e la Botkyrka Konsthall a Stoccolma (2002 e 2007), la Sala de Exposiciones a Madrid (2008), la Maison Rouge a Parigi (2009), La Maison d’Ailleur a Yverdon-les-Bains in Svizzera (2014), lo SPSI (2015) a Shanghai. Ha collaborato con curatori come Achille Bonito Oliva, Mario Codognato, Gabriella Drudi, Alberto Fiz, Gianluca Marziani, Cristiana Perrella, Ludovico Pratesi, Antonello Tolve, Eugenio Viola, Angela Vettese e molti altri.
Il lavoro di Adrian Tranquilli pur essendo prevalentemente scultoreo, articolandosi attraverso imponenti interventi ambientali che mirano a coinvolgere lo spettatore distinguendosi per un forte impatto visivo, ha comunque realizzato opere in diversi materiali e media, che vanno dalla fotografia, ai progetti interattivi fino alle produzioni di video e cortometraggi. Ha spesso collaborato sia con registi come Daniele Luchetti, Chiara Clemente e Giancarlo Soldi, sia con disegnatori come Giuseppe Camuncoli e Gabriele dell’Otto ma anche musicisti come Bruno Moretti o Lucia Ronchetti o scrittori e studiosi come Ida Magli, Alberto Abbruzzese, Marco Arnaudo, Sergio Brancato, Enrico Fornaroli, Omar Calabrese.
Il suo lavoro è presente in numerose collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero.

I Martedì Critici – Vincenzo Scolamiero

Vincenzo Scolamiero
a cura di Alberto DambruosoRoberto Gramiccia Gabriele Simongini
Martedì 10 Maggio, ore 19.30

Tempio di Venere e Cupido
Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7/8, Roma
 Martedì 10 maggio avrà luogo il secondo appuntamento della nuova stagione de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti al dodicesimo anno di attività.La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, a partire dalla nuova sede, il Tempio di Venere e Cupido a Roma. 

Ospite del secondo appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà Vincenzo Scolamiero

Vincenzo Scolamiero, artista romano, è docente di Pittura presso il Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Inizia la sua attività artistica nel 1987 con la mostra personale presentata da Antonio Mercadante presso la Galleria Ferro di Cavallo a Roma. Maurizio Calvesi lo presenta nel 1991 con una mostra personale alla Galleria de’ serpenti di Roma.
Nel 1995 inizia la sua collaborazione con la galleria Edieuropa Qui arte contemporanea presentato da Lorenza Trucchi che successivamente lo invita alla Quadriennale d’Arte Romana.
Da allora il suo curriculum conta numerose partecipazioni a rassegne di carattere nazionale e internazionale: dalla Quadriennale Romana, alla Biennale di Venezia, dalla Biennale d’Arte Sacra curata da Maurizio Calvesi, al Drawing Center di New York, alla mostra Italia-Giappone, venti artisti a confronto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, curata da Augusta Monferini. Viene più volte invitato al Premio Michetti dove vince il primo premio nell’estate del 2014. Le sue opere sono state esposte a New York, Seul e Busan in Korea, a Pechino e presso l’Art Museum di Phoenix – China nella rassegna Italian Contemporary Art of Cross-Cultural Vision nel 2018
Sue mostre personali sono state ospitate in rilevanti spazi pubblici e privati: la mostra La Piuma e la Pietra nella Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea della Repubblica di San Marino del 2006, nel 2011 presso la Sede Centrale di Roma della Banca Nazionale del Lavoro che colleziona le sue opere, presso la Galleria d’Arte Comunale d’AC di Ciampino a cura di Tiziana D’Acchille e nella Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Gaeta.
Nel 2019 è presentata la sua importante mostra personale Della declinante ombra presso il Museo Carlo Bilotti di Roma, che segna la presenza di quasi 12.000 visitatori, a cura di Gabriele Simongini, con catalogo De Luca Editore d’Arte.
Nel luglio dello stesso anno la mostra Turbulence con la Galleria Mizuma Kips & Wada Art Gallery di New York e sempre nel 2019 la doppia mostra personale Distico – Piero Sadun Vincenzo Scolamiero a cura di Marco di Capua e Raffaella Bozzini per la Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea di Roma.
Nel marzo 2021 al Museo Napoleonico di Roma la mostra Le altre opere – Artisti che collezionano artisti, a cura del Comune di Roma Capitale, Sovrintentenza Capitolina, Roma.
Si è appena conclusa, nello scorso gennaio 2022, la grande mostra personale Del silenzio e della trasparenza nei due piani dei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico a Siena con oltre sessanta opere, a cura di Inner Room – Siena e Comune di Siena, in collaborazione con la Fondazione Accademia Musicale Chigiana, la Galleria Edieuropa – Qui arte contemporanea di Roma, Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e l’Accademia di Belle Arti di Roma. Catalogo De Luca Editore D’Arte, Roma.
È rappresentato a Roma dalla Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea.

I Martedì Critici – Sergio Ceccotti

Sergio Ceccotti

a cura di Alberto DambruosoLorenzo Canova Gabriele Simongini

Martedì 26 Aprile, ore 19.30

Tempio di Venere e Cupido

Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7/8, Roma
Martedì 26 aprile avrà luogo il primo appuntamento della nuova stagione de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti al dodicesimo anno di attività.La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, a partire dalla nuova sede, il Tempio di Venere e Cupido a Roma. 

Ospite del primo appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà Sergio Ceccotti

Sergio Ceccotti (Roma, 7 maggio 1935) è un pittore e incisore italiano attivo a Roma e a Parigi.Ha seguito i corsi di Oskar Kokoschka (pittura) e Slavi Soucek (litografia) presso la Internationale Sommerakademie für Bildende Kunst di Salisburgo nel 1956 e 1957. Dal 1956 al 1961 ha frequentato il corso di disegno dell’Accademia di Francia a Roma, Villa Medici.Tra la fine degli anni ’50 e la metà degli anni ’60 il suo lavoro mostra l’influenza del cubismo, della pittura metafisica di Giorgio de Chirico e della pittura tedesca degli anni ’20, avendo l’opportunità di frequentare maestri come Conrad Felixmὒller, Otto Dix e Ludwig Meidner. A partire dalla seconda metà degli anni ’60 i suoi dipinti adottano uno stile più narrativo ispirato da elementi molto eterogenei: il cinema (specie i film di Hitchcock e i noir americani), la fotografia, la pubblicità, i rebus della ”Settimana Enigmistica” ed i fumetti, sia americani che italiani (Diabolik) dalla cui lettura deriva una concezione più sintetica e dinamica della composizione dei suoi quadri. Ne scaturisce una visione metafisica, “borghese” e misteriosa del quotidiano.La sua attività espositiva inizia a Roma nel 1960 con una personale alla galleria l’Albatro: la prima mostra personale fuori d’Italia è del 1973 alla Neue Mὒnchner Galerie di Monaco di Baviera, mentre nel 1977 tiene la sua prima mostra a Parigi alla galleria Liliane François, inaugurando così un lungo percorso espositivo nella capitale francese. A Parigi entra in contatto con letterati e poeti come Patrick Roegiers, Georges-Emmanuel Clancier, Jacques Baron e soprattutto Philippe Soupault, di cui illustra varie opere e di cui esegue un ritratto . Soupault dedica a Ceccotti due suoi testi, uno dei quali per la prima monografia dell’artista “L’insolite quotidien”. Sempre a Parigi Ceccotti ha preso parte negli anni a vari Salons: Jeune Peinture, Comparaisons, Salon d’Automne, Figuration Critique, ecc.Dalla chiusura della galleria Alain Blondel, con cui ha collaborato per 24 anni, Ceccotti è rappresentato dal mercante Jean-Marie Oger. Fuori d’Europa ha tenuto due mostre personali a Buenos Aires (presso il Centro cultural Borges nel 2010 e l’Istituto italiano di Cultura nel 2015) ambedue a cura di Massimo Scaringella. Altre mostre personali in spazi pubblici e musei sono quelle tenute alla Galleria Comunale d’arte contemporanea di Arezzo nel 1987, allo Upplands Konstmuseum di Uppsala nel 1993, al Cloȋtre des Cordeliers di Tarascon nel 2003, alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Anticoli Corrado nel 2004, all’Università del Molise, Campobasso (a cura di Lorenzo Canova) nel 2012, e, infine, ai Musei di Villa Torlonia, presso il Casino dei Principi, nel 2014, una retrospettiva a cura di Cesare Biasini Selvaggi con circa settanta opere, dal 1958 al 2014.In Italia l’artista ha preso parte a innumerevoli mostre collettive e rassegne, tra le quali due edizioni della Quadriennale di Roma (1986 e 1999), ed è stato invitato al padiglione italiano della Biennale di Venezia, sezione Lazio, nel 2011.È incluso nell’Allgemeines Kunstlerlexicon (1977), vol. 17, p. 446, e nel dizionario Bénézit, ed. francese (1999), tomo III, p. 397, ed. inglese (2006), vol. III p. 648.Sergio Ceccotti ha collaborato con incisioni originali a edizioni limitate di poesie di Giorgio Vigolo, Philippe Soupault, Jacques Baron, Georges-Emmanuel Clancier, Franco Simongini, Jean-Pierre Biondi. Ha illustrato libri di Philippe Soupault, Jacques Baron, Marino Piazzolla, Gemma Forti. Ha illustrato con dipinti a olio il racconto di Andrea Camilleri “Il medaglione” per il Calendario dei Carabinieri 2005. Quadri di Sergio Ceccotti sono stati scelti da case editrici di Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi per illustrare le copertine di circa 40 libri, tra romanzi, saggi e poesie.Musei Vaticani, Collezione d’Arte Religiosa Moderna, Città del Vaticano; MAMBO, Bologna; Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Arezzo; Pinacoteca “C. Barbella”, Chieti; Civica Pinacoteca, San Gimignano; Galleria Civica d’Arte Moderna, Santhià; Museo del Pattinaggio, Finale Emilia; Bibliothèque Nationale, Paris; Bibliothèque Littéraire Jacques Doucet, Paris; Staatliches Museum Lindenau, Altenburg; Museo Renato Guttuso, Bagheria; Istituto Centrale per la Grafica, Roma; Banca d’Italia, Roma; Banca Nazionale del Lavoro, Roma; Comando generale dell’Arma dei Carabinieri, Roma; La Compagnie Financière Edmond de Rothschild, Paris; Fundación Tres Pinos, Buenos Aires; Jacorossi, Roma; Bulgari, Roma; Provincia Regionale di Palermo; Università degli studi di Palermo, polo museale; Museo Epicentro, Barcellona Pozzo di Gotto.

I Martedì Critici – Silvia Giambrone

Silvia Giambrone

a cura di Alberto Dambruoso e Paola UgoliniMartedì 26 Ottobre, ore 19.30

Tempio di Venere e Cupido

Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7/8, Roma
Martedì 26 ottobre avrà luogo il quarto appuntamento stagionale de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti all’undicesimo anno di attività.La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, a partire dalla nuova sede, il Tempio di Venere e Cupido a Roma. 

Ospite del quarto appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà Silvia Giambrone

Silvia Giambrone, Agrigento (1981); vive e lavora tra Roma e Londra. Lavora con diversi media. La sua ricerca è incentrata sulle forme sotterranee di assoggettamento. Ha vinto numerosi premi e partecipato a numerose residenze in Europa e USA. È ambasciatore per Kaunas2022. Vince il Premio VAF 2019. Collabora con la maison Dior nel 2021.
Attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi – performance, installazione, scultura, suono, video – il lavoro di Silvia Giambrone esplora le politiche e le pratiche del corpo con una particolare attenzione alle forme più sotterranee di assoggettamento. La sua ricerca indaga la dimensione politica dell’intimità̀ poiché́ essa è il terreno in cui si radicano le forze più̀ misteriose di ognuno. Osservando con sospetto il rapporto tra le relazioni e gli oggetti, che si offrono sempre più̀ come simulacri degli aspetti più̀ reconditi delle dinamiche relazionali, il suo lavoro opera una ricognizione sul domestico e sulle sue tensioni più̀ profonde. L’artista ritiene infatti che la violenza sia un linguaggio e che proprio l’ambiente domestico sia il luogo in cui primariamente si venga addomesticati alla possibilità̀ della violenza stessa.
Tra le sue mostre più significative: Eurasia, Mart, Rovereto (2009); Qui vive? Moscow Biennale (2010); Re-Generation, Museo Macro, Roma (2012); Critica in arte, Museo MAR, Ravenna (2014); Un terribile amore per la guerra, 10th Kaunas Biennale, National Museum of M. K. Čiurlionis, Kaunas, Lituania (2015); W Women in Italian Design, Triennale di Milano (2016); Time is out of Joint, La Galleria Nazionale, Roma (2017); Young Italians 1968 – 2018, IIC, New York City (2018); VII Premio Fondazione VAF, Stadtgalerie Kiel, Germania (2019); Feminism in Italian Contemporary Art, Richard Saltoun Gallery, Londra (2019); Sovvertimenti, Museo Novecento, Firenze (2019); Nobody’s room. Anzi, parla, Museo del 900, Milano (2020); Mascarilla 19, MAXXI, Roma (2020); Io dico io, La Galleria Nazionale, Roma (2021); Orizzonti del corpo, Fondazione Palazzo Magnani, Reggio Emilia (2021); Reclaiming & Making, Museum of Sex, NYC (2021).
Lavora con Studio Stefania Miscetti a Roma, Richard Saltoun Gallery a Londra.