Archivio mensile:ottobre 2013

I Martedì Critici – Bruna Esposito

BRUNA ESPOSITO

29 ottobre 2013, ore 19.30

Chiostro del Bramante, Roma

 

Ospite del settimo e penultimo appuntamento dei Martedì Critici al Chiostro del Bramante è Bruna Esposito, nata a Roma (1960), dove attualmente vive e lavora, dopo aver trascorso lunghi periodi a New York e a Berlino.

Attraverso linguaggi diversi, dall’installazione alla performance, dalla scultura al disegno e alla fotografia, i lavori di Esposito sono il risultato dell’azione un filtro costituito dallo sguardo particolare che l’artista getta sul mondo reale. Situazioni e materiali quotidiani vengono setacciati, finché non ne rimangono che frammenti, densi di un inatteso lirismo e l’esperienza vissuta non è trasfigurata, poiché colta in quell’impercettibile mutamento in cui il dettaglio contingente si rivela scheggia di un retaggio ancestrale e universale. Come haiku giapponesi, Esposito crea dei componimenti caratterizzati da una forma essenziale, dal fragile equilibrio di uno stato d’animo, spesso ricorrendo spesso al linguaggio della natura. Tra i suoi lavori più celebri, l’installazione Aquarell è costituita da una panchina, le cui assi sono state sostituite da specchi. Mostrata per la prima volta a Berlino nel 1988 e presentata in una versione “sull’acqua” alla Biennale di Venezia nel 1999, Aquarell è una scultura mutevole, che assorbe e riflette l’ambiente naturale in cui è inserita, leggera, precaria, attraente e al contempo tagliente e destabilizzante, desta nello spettatore una nuova consapevolezza dello spazio.

Bruna Esposito ha partecipato a numerose rassegne internazionali, tra cui ricordiamo Documenta a Kassel nel 1997, La ville, le jardin la mémoire, Villa Medici, Roma nel 1998, La Biennale di Venezia nel 1999, in cui è premiata, insieme ad altre artiste italiane, con il Leone d’Oro per la miglior partecipazione nazionale. Nello stesso anno ha vinto l’Italian Studio Program P.S.1 a New York. Ha preso parte all’edizione della Biennale di Venezia del 2005, alla Biennale di Istanbul nel 2003 e a quella di Gwanjiu in Corea nel 2004; a La Quadriennale di Roma nel 1996 e nel 2008; Une histoire privée, Maison Européene de la Photographie, Parigi nel 2006; Italics, Palazzo Grassi, Venezia nel 2007, Terre Vulnerabili, Hangar Bicocca, Milano e Spazio, MAXXI, Roma nel 2010. Tra le recenti mostre personali ricordiamo Compro Oro, nel 2007 all’Edicola Notte a Roma, la mostra al Castello di Rivoli e Madre Patria a Castel Sant’Elmo a Napoli, entrambe nel 2002.

 

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I Martedì Critici – Roberto Pietrosanti

ROBERTO PIETROSANTI

22 ottobre 2011,  ore 20.00

Chiostro del Bramante, Roma

a cura di Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti

con la collaborazione di Sara De Chiara e Eleonora Aliano

Ospite del sesto appuntamento dei Martedì Critici al Chiostro del Bramante è Roberto Pietrosanti, (L’Aquila, 1967).

Trasferitosi a Roma dalla fine degli anni Ottanta, inizia il suo percorso artistico sotto la guida di tre grandi artisti, quali Bruno Ceccobelli, Fabio Mauri e Mauro Staccioli. Parallelamente Pietrosanti matura una sua personale ricerca, che sembra trovare nel tessuto urbano e nella storia di Roma un polo costante con cui la sua riflessione artistica si confronta: l’elemento classico, che si ritrova nel rigore compositivo dei suoi lavori e nell’eleganza delle forme. Prima dell’esordio artistico, l’artista ha avuto una formazione in campo musicale, che è possibile rintracciare nella sua produzione visiva, per esempio nella ripetizione degli stessi segni o forme. A metà strada tra scultura e architettura, le opere di Pietrosanti si distinguono per l’indagine dello spazio circostante che l’artista persegue e in cui il monocromo, che delinea l’orizzonte all’interno del quale si muove tutta la sua ricerca, da attributo relativo al cromatismo diventa qualità dello spazio. Elementi geometrici semplici, tra superfici e volumi, vengono caricati di tensioni, che pulsano grazie all’uso di metalli. Lamine di rame, ottone e spilli rendono dinamiche le superfici, cercando di raggiungere un equilibrio, che tuttavia non cela la natura duplice dell’arte, la combinazione di due forze, che potremmo definire apollinea e dionisiaca.

Tra le recenti mostre di Pietrosanti, ricordiamo “Arte Contemporanea Lavori in corso 10”, presso il Macro di Roma nel 2000; “Migranti”, opera site specific insieme con Elvio Chiricozzi presso lo Studio d’Arte Contemporanea Pino Casagrande a Roma; l’installazione con le sfere di rame serrate tra le pareti e un muro in cemento per la fondazione Volume!, a Roma nel 2003. Nel 2004 ha partecipato alla rassegna “Monocromos. Da Malevic al presente”, presso il Reina Sofia di Madrid e alla X edizione della Biennale di Architettura di Venezia. Presso la galleria A.A.M di Roma si è tenuta nel 2006 la personale “Nel bianco”; nel 2009 partecipa alla mostra “Confines”, a cura di Vincenzo Trione e Consuelo Císcar Casabán, negli spazi del Museo IVAM di Valencia. Nel settembre 2012 è inaugurata l’installazione sulla scalinata esterna al Museo dell’Ara Pacis, oggi collocata nella riserva naturale della Tenuta dei Massimi a Roma. Nel 2013 ha partecipato alla mostra “Post  Classici” tenutasi ai Fori Imperiali e sul Palatino di  Roma. Pietrosanti ha realizzato inoltre progetti per il teatro e la danza contemporanea con le compagnie Altroteatro e Sistemi Dinamici Altamente Instabili.

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I Martedì Critici – Bruno Ceccobelli

BRUNO CECCOBELLI

15 ottobre 2013,  ore 20.00

Chiostro del Bramante, Roma

a cura di Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti

con la collaborazione di Sara De Chiara e Eleonora Aliano

 

Ospite del quinto appuntamento di Martedì Critici al Chiostro del Bramante è Bruno Ceccobelli (Monte Castello di Vibio, PG, 1952).

Dopo aver trascorso a Todi l’infanzia e la giovinezza, Ceccobelli si trasferisce a Roma, dove frequenta i corsi di Toti Scialoja all’Accademia di Belle Arti. Nel 1977 tiene la prima mostra personale presso la Galleria Spazio Alternativo di Roma, dove espone lavori di tipo concettuale; nello stesso anno presenta il suo lavoro in due mostre personali allestite nello spazio autogestito da artisti, La Stanza. Dopo l’esordio in ambito concettuale, le opere di Ceccobelli si caratterizzano via via per l’impiego di materiali naturali, tra cui cenere, piombo, creta, cera, sale e zolfo, capaci di esprimere energia pura. Lo studio delle filosofie orientali, della teosofia e dell’alchimia dotano le immagini dei suoi quadri e delle sue sculture, a metà strada tra astrazione e figurazione, di una carica altamente simbolica e di una grande tensione spirituale. Nei primi anni Ottanta Ceccobelli si stabilisce nell’ex-pastificio Cerere, nel quartiere San Lorenzo a Roma, dove formerà, insieme con Dessì, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Tirelli, il celebre gruppo di pittori, noto come Scuola di San Lorenzo. I lavori su tavola che Ceccobelli realizza a partire dagli anni Ottanta si distinguono per l’utilizzo di tinte terrose, di bruciature e catrame. Come moderne pale d’altare, le tavole mostrano una complessa simbologia, composta da segni alfabetici o numerici, impronte di mani e di piedi, o simboli cristologici come il pesce e la croce. Negli anni Novanta Ceccobelli comincia a lavorare il marmo, mentre la sua pittura, sempre densa di elementi metaforici ed enigmatici, recupera una colorazione più varia e accesa.

Artista celebre a livello internazionale, Ceccobelli ha partecipato alla Biennale di Belgrado e alla Biennale des Jeunes a Parigi nel 1980; alla sezione “Aperto 84” della XLI Biennale di Venezia, dove torna ad esporre nel 1986, nella sezione “Arte e alchimia”, curata da Arturo Schwarz.Nel 1986 prende parte inoltre alla Biennale di Sidney e alla Quadriennale di Roma, dove è invitato anche all’edizione del 1996. Ha tenuto mostre personali in tutto il mondo: al 1981 risale la prima mostra da Yvon Lambert a Parigi, dove esporrà ancora nel 1987 e nel 1989, espone da Gian Enzo Sperone e a New York tra il 1984 e il 1986. Nel 1993 gli vengono dedicate due mostre antologiche, al Museum Centre Saydie Bronfman di Montreal e alla galleria d’Arte Contemporanea di Rimini. Tiene l’importante mostra personale Classico Eclettico, presso il Museo Archeologico di Villa Adriana a Tivoli nel 2003 e nel 2004 realizza a Gibellina il mosaico L’eternità è la vera medicina; l’anno successivo, alla galleria Guastalla di Livorno, presenta la mostra Grandi opere 1989-2005. Tra le esposizioni più recenti ricordiamo: Longamarcia post-temporale, nel 2007 da Volume! a Roma; Invasi, nel 2008 a Roma presso la Fondazione Pastificio Cerere e Attici unici, alla galleria Attico di Fabio Sargentini nel 2009. Tra le pubblicazioni più recenti che raccolgono le riflessioni teoriche di Ceccobelli, si segnalano Color Bellezza (Jaca Book 2003) e Tempo senza tempo della pittura (De Luca Editori d’Arte 2005).

 

 

I Martedì Critici – Piero Mottola

PIERO MOTTOLA

8 ottobre 2013,  ore 20.00

Chiostro del Bramante, Roma

a cura di Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti

con la collaborazione di Sara De Chiara e Eleonora Aliano

 

Ospite del quarto appuntamento stagionale dei Martedì Critici al Chiostro del Bramante è Piero Mottola (Caserta, 1967).

Artista e musicista sperimentale, Mottola si forma a Roma, dove frequenta il centro studi Jartrakor, diretto da Sergio Lombardo, che conduce attività di ricerca sulla Psicologia dell’Arte e sulla Teoria Eventualista alla fine degli anni Settanta. Qui espone nel 1988 la sua prima mostra personale, in cui presenta Miglioramento-Peggioramento, un esperimento che coinvolge nella sua realizzazione gli spettatori e cerca di superare l’intenzionalità dell’autore. Fin da questo lavoro, la ricerca di Mottola è connotata da una forte presenza dell’elemento casuale all’interno della composizione e da un’indole relazionale, aperta al coinvolgimento del fruitore, che completa l’opera. A questi aspetti, si aggiunge l’applicazione di un metodo sperimentale, che traduce in mappature, campionari, geometrie, e modelli, i dati sensibili ed emozionali, le interpretazioni acustiche ed estetiche. L’artista costruisce un sistema complesso, che elabora materiale raccolto nel contatto con il pubblico e restituisce immagini e suoni conturbanti che stimolano, ponendosi in continuità con la stessa realtà, la nostra partecipazione emozionale ed estetica, e giungono all’espressione della “bellezza”.

Numerose sono le partecipazioni di Mottola a mostre e festival, concerti e interventi in università in Italia e all’estero. Tra le esposizioni recenti ricordiamo la performance musicale Concerto con vista al Museo Hermann Nitsch – Fondazione Morra di Napoli, nel 2009; la partecipazione alla 54. Biennale Arte di Venezia nel 2011 con l’ambiente cromatico Fuga, cromatico relazionale a sette emozioni; l’installazione sonora Peripato al Padiglione della Repubblica Araba Siriana (Isola di San Servolo – Caserma Cornoldi) e alla 11. Biennale Arte dell’Avana del 2012 con una installazione Scatole Sonore ed una performance musicale per strumenti acustici diretta da E. Perez Mesa, direttore dell’Orchestra Sinfonica di Cuba. Nel 2011 esegue una composizione elettronica elaborata in tempo reale per Campionatore emozionale E.10 al Hochschule für Musik und Theater di Lipsia nel settembre del 2011. Nel 2012 ha eseguito Sequenza relazionale A e B per pianoforte e voce nell’ambito di “Musica Indeterminata” con musiche di G. Chiari e J. Cage all’Istituto per i Beni Sonori e Audiovisivi di Roma. Mottola è docente di Sound Design e Plastica Ornamentale all’Accademia di Belle Arti di Roma ed è titolare del LER (Laboratorio di Estetica Rumore). Ha pubblicato Correspondance (Gangemi, 2010) una raccolta di testi e musiche di M. Bortolotti, G. Chiari e dell’autore e Passeggiate emozionali. Dal rumore alla musica relazionale (Maretti, 2012).

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