Archivio mensile:Maggio 2022

I Martedì Critici – Uemon Ikeda

UEMON IKEDA

a cura di Alberto Dambruoso e Simonetta Lux

con la collaborazione di
Alice Falsaperla



Martedì 31 Maggio, ore 19.30

Tempio di Venere e Cupido
Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7/8, Roma
 Martedì 31 maggio avrà luogo il quarto appuntamento della nuova stagione de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti al dodicesimo anno di attività.La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, a partire dalla nuova sede, il Tempio di Venere e Cupido a Roma. 

Ospite del quarto appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà UEMON IKEDA

All’interno di una vasta e coerente creazione, Uemon Ikeda ((Kōbe, 1952), artista giapponese di fama internazionale, ha indirizzato la sua sperimentazione artistica a metà tra l’installazione e la performance, la tradizione e l’avanguardia. «Tale capacità di lettura del passato e dell’attuale, delle architetture e della psiche, intesa come costruzione continua in un gioco di specchi, in Uemon coincideva e coincide tuttora un senso intuitivo ed ossessivo del vissuto spaziale imposto dal mondo contemporaneo», afferma Simonetta Lux, che ha dedicato all’artista ben due personali al Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea della Sapienza.
Il suo percorso è iniziato con Venanzo Crocetti all’Accademia di Belle Arti di Roma, sua città di adozione dal ’77, proseguendo con numerose esposizioni e partecipazioni a rassegne internazionali d’arte contemporanea. L’Ambasciatore Umberto Vattani, Presidente della Fondazione Italia-Giappone, definisce Ikeda «profondamente italiano, pur restando convintamente giapponese. Questa doppia natura gli fornisce punti di vista complementari e momenti di felicità insospettabili». «Fortunatamente a Roma ho vissuto in un periodo che permetteva agli artisti un tipo di ricerca non stilistica. Per me l’arte è una cosa molto seria, un argomento ontologico», spiega Ikeda.
Il processo creativo dell’artista si manifesta attraverso aspetti concettuali che evocano un esotismo e una riflessione sul mondo sensibile, declinandoli in codici linguistici differenziati. Si tratta di una trasposizione estetica per via naturale, con l’utilizzo della pigmentazione e della colla vegetale, come “la polvere del vulcano Fuji che, quando piove, si scioglie lentamente”. L’immagine rappresentata diviene allusiva e si lascia creare dal valore di una macchia o da un improvviso cedere della mano sulla carta di riso o da un segno della china come nuovo supporto dell’opera.
La creazione prende anche la forma di testi scritti quando accadde che, giunto a tremilacinquecento disegni, l’artista iniziò a disegnare senza modelli, poiché già esisteva nel suo cervello. In seguito a una confusione nel concepire uno spazio in cui la lunghezza della profondità corrispondesse al tempo passato, decise di scrivere.
Con un filo misto di lana e seta, invece, l’artista trama un personale concetto di stanza e ci conduce in un “cunicolo spazio-temporale”, fatto di linee, forme e geometrie aeree che si disgregano e aggregano per illogici ritorni. Si è di fronte a strutture meticolose e complesse, in cui gli indizi di profondità si rovesciano continuamente, a favore di una mediazione sempre rinnovata tra autore e spettatore. Questo spiega, inoltre, l’ottica inclusiva dell’autore che spesso ha portato al coinvolgimento diretto alla realizzazione dell’installazione degli studenti dell’Accademia o dell’Università. Secondo Ikeda lo spazio espositivo è un vuoto, colmato da un reticolo coinvolgente e sintetico; un “impero dei sensi” che supera il saper vedere e conduce il pubblico verso altre forme di percezione dell’opera. «La seguente modalità di rottura, inaugurata dalle avanguardie storiche e ripresa dalle neoavanguardie del secondo dopoguerra con studi sulle forme estetiche, i posizionamenti sociali e le strategie politico-culturali, per l’artista coincide con le tre sfere di valore, quali il Bello, l’Etica e la Verità, che l’arte contemporanea deve affrontare», afferma Alice Falsaperla che ha curato l’ultima mostra dell’autore negli spazi della Galleria La Nuvola di Via Margutta. Ed è in questa occasione che è stata presentata, insieme all’Ambasciatore Vattani, una raccolta di scritti inediti dell’artista, a cura di Marta Bianchi, dal titolo Racconti Paralleli. In essi, come nella sua arte, si alternano continuamente testimonianza e astrazione. 

I Martedì Critici – Adrian Tranquilli

Adrian Tranquillia cura di Alberto Dambruoso e Antonello Tolve

Martedì 24 Maggio, ore 19.30

Tempio di Venere e Cupido
Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7/8, Roma
 Martedì 24 maggio avrà luogo il terzo appuntamento della nuova stagione de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti al dodicesimo anno di attività.La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, a partire dalla nuova sede, il Tempio di Venere e Cupido a Roma. 

Ospite del terzo appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà Adrian Tranquilli

Adrian Tranquilli nasce a Melbourne, in Australia nel 1966, da madre inglese e padre italiano. Trascorre i primissimi anni tra Australia e Inghilterra e si stabilisce in Italia insieme alla famiglia, dove inizia il percorso scolastico. Dopo aver conseguito la maturità classica, il suo background multiculturale lo indirizza verso gli studi di antropologia culturale, che inizia a frequentare dal 1985. Durante il corso di studio entra in contatto con l’antropologa Ida Magli, allora titolare di cattedra, con cui instaura un intenso rapporto di collaborazione durato trent’anni, fino alla sua scomparsa. La sua formazione artistica deve molto all’insegnamento di Toti Scialoja, di cui è assistente per un decennio dal 1988 al 1998. Nello stesso periodo frequenta assiduamente gli studi degli artisti presso il Pastificio Cerere e collabora con Nunzio in qualità di assistente per diversi anni. 
Comincia ad esporre nel 1990 con la prima mostra in Ascona (Dedalus, Casa Serodine). Già dagli esordi sviluppa un linguaggio formale molto originale, improntato sui temi approfonditi nel corso degli studi di antropologia culturale. In particolare si interessa alla rappresentazione della figura femminile e il suo ruolo all’interno di un modello culturale, come quello occidentale, basato in prevalenza sul dominio maschile. La sua prima personale di rilievo è “Sei Senza Nome” nel 1995, presentata nell’ Oratorio dei Filippini di Roma del Borromini, e in contemporanea nello Studio Miscetti a Roma con il quale continuerà a collaborare fino ad oggi, realizzando diverse personali: “Futuro Imperfetto” 1998, “Evidence” 2001, “Don’t Forget the Joker” 2006, “After the West” 2016. Dalla mostra “Futuro Imperfetto”, e soprattutto con “Evidence” in poi, il lavoro di Tranquilli comincerà a concentrarsi sempre di più sull’analisi critica delle rappresentazioni maschili veicolate attraverso il linguaggio visivo derivante dal mondo fantasy, dal fumetto supereroico e dalle graphic novels.
Il suo lavoro è stato presentato attraverso mostre personali, nei musei Italiani di maggior rilevo, come il Palazzo delle Esposizioni, Roma (2001), il MACRO – Museo di arte contemporanea di Roma (2003 e 2011), il Palazzo Reale a Milano (2010), il MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (2014), il MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2016), l’Auditorium Parco della Musica, Roma (2021) o la GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (2005), e il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo (2018) a Roma. Ha esposto internazionalmente in importanti musei, gallerie e centri d’arte contemporanea, come il MAK – Museo delle Arti Applicate e la Kunsthalle di Vienna (2001 e 2006), il Dalì Museum, St. Petersburg in Florida (2001) negli Stati Uniti, lo IASPIS e la Botkyrka Konsthall a Stoccolma (2002 e 2007), la Sala de Exposiciones a Madrid (2008), la Maison Rouge a Parigi (2009), La Maison d’Ailleur a Yverdon-les-Bains in Svizzera (2014), lo SPSI (2015) a Shanghai. Ha collaborato con curatori come Achille Bonito Oliva, Mario Codognato, Gabriella Drudi, Alberto Fiz, Gianluca Marziani, Cristiana Perrella, Ludovico Pratesi, Antonello Tolve, Eugenio Viola, Angela Vettese e molti altri.
Il lavoro di Adrian Tranquilli pur essendo prevalentemente scultoreo, articolandosi attraverso imponenti interventi ambientali che mirano a coinvolgere lo spettatore distinguendosi per un forte impatto visivo, ha comunque realizzato opere in diversi materiali e media, che vanno dalla fotografia, ai progetti interattivi fino alle produzioni di video e cortometraggi. Ha spesso collaborato sia con registi come Daniele Luchetti, Chiara Clemente e Giancarlo Soldi, sia con disegnatori come Giuseppe Camuncoli e Gabriele dell’Otto ma anche musicisti come Bruno Moretti o Lucia Ronchetti o scrittori e studiosi come Ida Magli, Alberto Abbruzzese, Marco Arnaudo, Sergio Brancato, Enrico Fornaroli, Omar Calabrese.
Il suo lavoro è presente in numerose collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero.

I Martedì Critici – Vincenzo Scolamiero

Vincenzo Scolamiero
a cura di Alberto DambruosoRoberto Gramiccia Gabriele Simongini
Martedì 10 Maggio, ore 19.30

Tempio di Venere e Cupido
Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7/8, Roma
 Martedì 10 maggio avrà luogo il secondo appuntamento della nuova stagione de I Martedì Critici, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale I Martedì Critici, giunti al dodicesimo anno di attività.La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno presso diversi luoghi della cultura, a partire dalla nuova sede, il Tempio di Venere e Cupido a Roma. 

Ospite del secondo appuntamento stagionale de I Martedì Critici sarà Vincenzo Scolamiero

Vincenzo Scolamiero, artista romano, è docente di Pittura presso il Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Inizia la sua attività artistica nel 1987 con la mostra personale presentata da Antonio Mercadante presso la Galleria Ferro di Cavallo a Roma. Maurizio Calvesi lo presenta nel 1991 con una mostra personale alla Galleria de’ serpenti di Roma.
Nel 1995 inizia la sua collaborazione con la galleria Edieuropa Qui arte contemporanea presentato da Lorenza Trucchi che successivamente lo invita alla Quadriennale d’Arte Romana.
Da allora il suo curriculum conta numerose partecipazioni a rassegne di carattere nazionale e internazionale: dalla Quadriennale Romana, alla Biennale di Venezia, dalla Biennale d’Arte Sacra curata da Maurizio Calvesi, al Drawing Center di New York, alla mostra Italia-Giappone, venti artisti a confronto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, curata da Augusta Monferini. Viene più volte invitato al Premio Michetti dove vince il primo premio nell’estate del 2014. Le sue opere sono state esposte a New York, Seul e Busan in Korea, a Pechino e presso l’Art Museum di Phoenix – China nella rassegna Italian Contemporary Art of Cross-Cultural Vision nel 2018
Sue mostre personali sono state ospitate in rilevanti spazi pubblici e privati: la mostra La Piuma e la Pietra nella Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea della Repubblica di San Marino del 2006, nel 2011 presso la Sede Centrale di Roma della Banca Nazionale del Lavoro che colleziona le sue opere, presso la Galleria d’Arte Comunale d’AC di Ciampino a cura di Tiziana D’Acchille e nella Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Gaeta.
Nel 2019 è presentata la sua importante mostra personale Della declinante ombra presso il Museo Carlo Bilotti di Roma, che segna la presenza di quasi 12.000 visitatori, a cura di Gabriele Simongini, con catalogo De Luca Editore d’Arte.
Nel luglio dello stesso anno la mostra Turbulence con la Galleria Mizuma Kips & Wada Art Gallery di New York e sempre nel 2019 la doppia mostra personale Distico – Piero Sadun Vincenzo Scolamiero a cura di Marco di Capua e Raffaella Bozzini per la Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea di Roma.
Nel marzo 2021 al Museo Napoleonico di Roma la mostra Le altre opere – Artisti che collezionano artisti, a cura del Comune di Roma Capitale, Sovrintentenza Capitolina, Roma.
Si è appena conclusa, nello scorso gennaio 2022, la grande mostra personale Del silenzio e della trasparenza nei due piani dei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico a Siena con oltre sessanta opere, a cura di Inner Room – Siena e Comune di Siena, in collaborazione con la Fondazione Accademia Musicale Chigiana, la Galleria Edieuropa – Qui arte contemporanea di Roma, Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e l’Accademia di Belle Arti di Roma. Catalogo De Luca Editore D’Arte, Roma.
È rappresentato a Roma dalla Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea.