LUCA VITONE
15 novembre 2011, ore 19.30
Auditorium di Mecenate, Roma
a cura di Alberto Dambruoso e Marco Tonelli
con la collaborazione di Sara De Chiara
Ospite dell’ottavo appuntamento dei Martedì critici all’Auditorium di Mecenate è Luca Vitone.
Originario di Genova, Vitone articola nel suo lavoro una riflessione sul rapporto che intercorre tra l’uomo e lo spazio, tra il luogo dell’esperienza reale, che avvia ogni processo conoscitivo, e la sua rappresentazione. Il vasto repertorio di mezzi che l’artista impiega (la fotografia, l’assemblaggio, l’installazione visiva e sonora, l’uso di veri e propri oggetti presi dalla quotidianità, l’attraversamento fisico della città) corrisponde all’applicazione di vari metodi di indagine sulla percezione che si ha del territorio nel mondo contemporaneo. Nell’era di massima globalizzazione e di nomadismo, sia geografico, sia culturale, si č costantemente in bilico tra il senso di alienazione e di perdita di appartenenza a un luogo specifico e il permanere del senso del luogo in quanto scenario di memoria personale e collettiva. Nel suo lavoro Vitone crea una geografia emblematica fatta di cartografie, souvenir e diversi simboli di identità culturale quali bandiere, canti popolari, prodotti artigianali, cucina tradizionale che, nel momento stesso in cui dichiarano la loro aderenza a un territorio determinato, sanciscono invece la grande distanza che esiste tra oggetto e segno, il distacco tra l’esperienza del reale e quella virtuale, tra la volontà di controllare il territorio e il ‘diverso’ che si cela sotto l’apparente omogeneità.