I Martedì Critici al Museo Pecci. Si riparte da Milano, con Emilio Isgrò. La storia ardita delle cancellature, raccontata da un grande maestro del secondo Novecento
Scritto da Helga Marsala | lunedì, 21 gennaio 2013
Emilio Isgrò, Dichiaro di non essere Emilio Isgrò, Milano, Centro Tool, 1971
Tornano, con l’inizio del 2013, i celeberrimi Martedì Critici, oramai un cult che scandisce le settimane dell’Italia dell’arte. Il nuovo ciclo coinvolge per il secondo anno il Museo Pecci, rinnovando la trasferta milanese. Dieci incontri in tutto, che vedranno impegnato lo staff – in primis i due curatori, Alberto Dambruoso e Marco Tonelli – fino al prossimo 2 aprile. Quasi tutti confermati i nomi, che vi anticipiamo fin da ora: Emilio Isgrò, Paolo Grassino, Gianni Dessì, Giovanni Albanese, Paolo Icaro, Chiara Dynys, Piero Gilardi, Sergio Ragalzi. Ultimi due in attesa di conferma.
Si parte dunque con Isgrò, maestro assoluto del concettuale, tra le figure più apprezzate a livello internazionale nel panorama italiano del secondo Novecento. Isgrò è e resterà, nell’immaginario collettivo, l’artista delle “cancellature”. Colui che fece della sottrazione un’affermazione, che tramutò il vuoto di segno in pieno di senso: una scrittura di assenza, la sua, che ha ricamato porzioni di meditazione, di dubbio, di sospensione e di resistenza, lungo le pagine di testi classici, romanzi, scritti autografi, spartiti, carte geografiche, documenti storici.
Dichiaro di essere Emilio Isgrò, 2008, 400×287 cm, acrilico su tela montata su legno, Collezione Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
Un lavoro da fine decostruzionista, che rimette in gioco la pratica interpretativa, quella semiologica, quella conoscitiva. La ricerca di nuovi significati passa, nel lavoro di Isgrò, attraverso la manipolazione, l’occultamento e la ridiscussione del già dato e del già detto. Il racconto, così, si trasforma in visione, nel momento in cui è la parola a farsi segno: la rete di pieni e di vuoti, che articola le pagine nuove, dispiega un universo utopico. Il luogo dell’infinitamente possibile.
E in questa contrapposizione continua tra bianchi e neri, sparizioni ed emersioni, l’artista siciliano ha affrontato anche lo spazio instabile del proprio Io, sfidando il concetto di identità: qui negata, lì ritrovata, a volte smentita, altre dichiarata. Identità in bilico, nelle testimonianze degli altri e nella consapevolezza di sé.
Il lavoro di Isgrò verrà ripercorso, nell’arco della serata, attraverso uno slide show con alcune immagini salienti della sua produzione: una storia che sarà lui stesso a raccontare, in dialogo con la lettura critica dei due curatori. Il video, come sempre, arriva la prossima settimana. Su Artribune Television.
– Helga Marsala
I Martedì Critici- Emilio Isgrò
22 gennaio 2013
Museo Pecci – Ripa di Porta Ticinese, 113 – Milano
Ingresso: libero
Orari: 19.30-21.30
Contatti: mob. 339 7535051
imartedicritici@gmail.com
http://www.imartedicritici.com; http://www.centropecci.it
Mai stato a Milano.
Gentile Nunzio, grazie per il commento. Mi spieghi meglio la sua posizione. Mi risulta che il 20 dicembre 2011, abbia partecipato ad un nostro incontro presso il Museo Pecci di Milano. Le lascio il link al video: https://vimeo.com/34661430.
Ringraziandola, le auguro una buona giornata.