GREGORIO BOTTA
7 maggio 2013, ore 20.00
Chiostro del Bramante, Roma
a cura di Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti
con la collaborazione di Laura Lionetti e Eleonora Aliano
Il quarto appuntamento dei «Martedì Critici» di primavera al Chiostro del Bramante vede protagonista Gregorio Botta.
L’uso sapiente e calibrato di materie come la cera, il fuoco, l’acqua, il vetro, il piombo, il lino, iscrive Botta tra i grandi interpreti italiani di un’arte che si sostanzia di elementi essenziali e naturali. Il fine di ogni suo lavoro, che sia parietale o ambientale, che si costituisca di tracce di nerofumo su vetro o di scritte incise nella cera, da cui sgorgano flebili flussi d’acqua, o che vibri con le rifrazioni di luce sul muro, è prendere contatto con la dimensione liberata dei segni e della mente. Silenzio, stupore e predisposizione alla contemplazione sono, nelle opere di Botta, materiali tra i materiali di un’arte che ambisce ad elevare la pausa e il soffio a dimensioni persistenti della vita. «Aspiro a qualcosa che c’era e ci sarà», dichiara l’artista, che spiega: «Pratico un’arte del togliere, del poco, del meno, sperando di arrivare a un’arte del niente». In questa impresa Gregorio Botta è ispirato dalle parole di poeti, che integra sovente nelle opere, a principiare da quelle di Emily Dickinson.
Gregorio Botta è nato nel 1953 a Napoli, da dove si è trasferito a Roma, con la famiglia, nel 1960. All’Accademia di Belle Arti di Roma è stato allievo di Toti Scialoja. Ha tenuto la prima personale nel 1991 alla Galleria Il Segno, di Francesca Antonini, che gli ha dedicato successivamente altre 5 personali. Inoltre ha tenuto personali presso le gallerie Trisorio di Napoli, dello Scudo di Verona, Weber&Weber di Torino, G7 di Bologna, Spaziotemporaneo di Milano e presso la Fondazione Volume! di Roma. Nel 1997 ha esposto in una mostra con Jannis Kounellis alla galleria AAM di Roma. E’ stato invitato a esporre alla XII Quadriennale del 1996 e alla XIV Quadriennale del 2003. I Magazzini del sale a Siena nel 2009 e il Macro di Roma nel 2012 gli hanno dedicato una personale. Hanno scritto di lui, tra altri, Achille Bonito Oliva, Ludovico Pratesi, Fabrizio D’Amico, Lea Mattarella, Marco Di Capua, Arianna Di Genova, Olga Gambari, Lorenza Trucchi, Guglielmo Gigliotti, Enrico Gallian, Giangiorgio Pasqualotto, Erri De Luca, Valerio Magrelli, Carlo Alberto Bucci, Edoardo Sassi, Patrizia Ferri, Mario De Candia, Barbara Drudi, Gabriele Simongini, Vincenzo Trione, Raffele Gavarro, Enrico Crispolti, Tersa Macrì, Fulvio Abbate e Lorenzo Canova.