GIANFRANCO BARUCHELLO
Auditorium di Mecenate, Roma
8 maggio 2012, ore 19.00
a cura di Alberto Dambruoso e Marco Tonelli
con la collaborazione di Sara De Chiara
Ospite del sesto appuntamento dei Martedì Critici all’Auditorium di Mecenate è Gianfranco Baruchello.
Nato a Livorno nel 1924, Baruchello vive e lavora a Roma, alternando soggiorni a Parigi. Si è conclusa a marzo scorso una sua grande mostra personale dal titolo Certe idee che la Galleria d’Arte Moderna di Roma gli ha dedicato.. L’esposizione ha offerto al pubblico la possibilità di ripercorrere gli oltre cinquant’anni di carriera di un artista che già nel 1962 si era messo in evidenza partecipando alla storica mostra “New Realists” presso la Sidney Janis Gallery di New York insieme a Festa, Rotella, Schifano, Warhol, Segal, Dine, Lichtenstein, Christo, Spoerri e Tinguely. Fin dagli inizi della sua attività artistica Baruchello ha dato vita ad una personale ricerca intorno al meccanismo di formazione dell’immagine e di articolazione dello spazio, attraverso lavori su diversi supporti: le tele e gli oggetti realizzati con materiali trovati degli esordi, i quadri composti sovrapponendo lastre di plexiglass a fondali di metallo o cartone, gli assemblaggi all’interno di scatole o vetrine. L’idea di montaggio, la sua possibilità di creare un discorso a partire da immagini esistenti, si estende alla pellicola cinematografica nel 1964, con il rivoluzionario Verifica incerta, film realizzato insieme ad Alberto Grifi il cui andamento è regolato dalla combinazione di pellicole di vecchi film hollywoodiani, destinate al macero. Numerosi sono i libri scritti da Baruchello in cui la riflessione filosofica illumina la complessità dell’operazione artistica, tra i quali uno dedicato al maestro Marcel Duchamp, conosciuto a Milano nel 1962 e con il quale stringerà una forte amicizia che durerà fino alla scomparsa dell’artista francese. (Why Duchamp, 1985 insieme a H. Martin). La ricerca di Baruchello si accompagna costantemente anche all’impegno nel sociale: nel 1975 si tresferisce in campagna, costituendo la società Agricola Cornelia S. p. A., con lo scopo di coltivare la terra; o nel dialogo con “l’altro”, lavorando con persone emarginate. Nel 1998 viene istituita la Fondazione Baruchello, che ancora oggi persegue una attività di ricerca nell’arte contemporanea.